Bolzano, si tratta sui tagli ai contributidopo la protesta degli undici comuni

Ma il presidente del Consorzio Schuler avverte: "Bolzano è ricca, dovrà cedere qualcosa"



IL SONDAGGIO Bolzano Cenerentola dell'Alto Adige?

BOLZANO. La lettera degli 11 Comuni capeggiati da Bolzano e Merano ha sortito i primi effetti: il presidente del Consorzio dei Comuni Arnold Schuler promette un chiarimento che in parte c’è già stato. «Rispetto alla prima bozza c’è stato un miglioramento», afferma il vicesindaco di Bolzano Ellecosta e anche Spagnolli è di questio avviso. Ma in Bassa Atesina la preoccupazione è ancora forte.
 Undici comuni - Bolzano, Merano, Laives, Vadena, Salorno, Bronzolo, Magrè, San Leonardo in Passiria, San Martino in Passiria, Moso in Passiria e Campo Tures - hanno scritto una lettera di protesta al presidente del Consorzio dei Comuni Arndol Schuler contestando il nuovo metodo di ripartizione dei fondi provinciali. «Da quando abbiamo spedito quella lettera - spiega il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli - ci siamo già incontrati diverse volte». Il risultato è stato positivo: «Rispetto alla prima bozza - dice il vicesindaco e assessore alle finanze Oswald Ellecosta - c’è stato un miglioramento. Ora la situazione è più chiara anche per noi».
 Non così per Giorgio Giacomozzi e Benedetto Zito, i due sindaci di Salorno e di Bronzolo. Giacomozzi era vicepresidente del Consorzio dei Comuni nella scorsa legislatura, prima dell’era Schuler: «Allora - attacca - le decisioni si prendevano all’unanimità, mentre qui si sta cercando di portare avanti una soluzione che vede contrario il 30%. Così non va, anche perché la proposta non è stata spiegata in maniera esauriente. Soprattutto, c’è l’impressione che alla fine saranno privilegiati Comuni già ricchi, mentre altri perderanno somme consistenti. Per Salorno è stata ipotizzato un taglio di oltre duecentomila euro: è assurdo. Trovo condivisibile aiutare i Comuni più deboli, ma allora non capisco perché Renon o Castelrotto dovrebbero prendere 200 mila euro in più». Giacomozzi chiede più trasparenza: «I criteri di ripartizione non sono comprensibili. È come chiederci di approvare un bilancio senza vedere i numeri». Aggiunge Zito: «Coi nuovi calcoli Bronzolo rischia di perdere 120 mila euro sulla quota pro capite, oltre il 10% del bilancio. Saremmo costretti a tagliare su tutto, a partire dalle infrastrutture, ma è evidente che questo non è possibile».
 Tra i sindaci c’è anche chi butta lì una questione etnica: «Sarà un caso, ma tra i Comuni che perdono di più ci sono tutti quelli con una forte presenza di abitanti italiani...», mormora uno dei primi cittadini firmatari del documento di protesta. Spagnolli però difende Schuler: «Sono convinto della sua buona fede».
 Lo stesso Schuler spiega che la bozza sarà presto illustrata in ogni dettaglio a tutti i sindaci. A Bolzano e Merano risponde così: «Non tutti possono essere contenti, ma dappertutto i Comuni più ricchi aiutano quelli meno fortunati. È quello che vogliamo fare anche noi. Per questo è giusto considerare le varie entrate. Bolzano e Merano sono gli unici Comuni sopra i 30 mila abitanti e la loro quota pro capite è la più alta tra tutti i 116 Comuni altoatesini. Poi hanno entrate che derivano dall’Azienda Energetica, che altri Comuni non hanno. Infine c’è l’Ici. Con la nuova proposta di ripartizione, cerchiamo solo di riportare un po’ di equilibrio nei conti dei nostri Comuni. Dobbiamo pensare al bene dell’intera comunità, non solo a quello di un singolo Comune». La replica di Giacomozzi è secca: «Se i criteri di calcolo non cambiamo, allora è meglio tenerci la normativa attuale».













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