Casanova, prima pietra per sei «coop»

Si realizzeranno 84 alloggi, la nuova sede Assb e un supermercato. Le previsioni: consegna attesa per l’autunno 2016


di Davide Pasquali


BOLZANO. Si chiamano Cordis, Alpha, Azzurro, Adige, Guncina e Tessa. Sono sei cooperative edilizie affiliate a Confcoop, Legacoop e Arche im Kvw. Costruiranno al Lotto C di Casanova: 87 alloggi, qualcosa più di tremila euro al metro quadrato. Assieme agli alloggi cresceranno anche il supermercato MPreis e la nuova sede dell’aAzienda servizi sociali del Comune. Ieri la cerimonia ufficiale per la posa della prima pietra. Si prevede di terminare i lavori per l’autunno 2016. Il cantiere è stato appaltato alla Cle, per un importo di 17 milioni di euro.

I picchetti per delimitare l’area di cantiere erano stati posizionati a inizio primavera. Poi i lavori per spostare temporaneamente la strada. A seguire lo scavo, assai esteso. Ora si è cominciato a gettare le platee e per Natale, ovviamente meteo permettendo, si riuscirà a raggiungere la quota zero. Non dappertutto, perché il lotto è immenso: cinquemila metri quadrati. Stiamo parlando del Lotto C di Casanova, l’ultimo cantiere di grandi dimensioni dell’ultimo rione nato a Bolzano, in attesa che si dia il via ai lavori per Druso Ovest (a Confcoop e Legacoop si sono rilasciate le concessioni edilizie soltanto la settimana scorsa) e a Druso Est (bando terreni entro fine anno, attese circa 750 famiglie interessate contro 250 posti disponibili, lavori al via - ottimisticamente parlando - a inizio estate 2015).

Andrea Grata (Confcooperative) per il Lotto C parla di alchimia riuscita: «Perché attraverso il metodo cooperativo si è riusciti a mettere d’accordo le esigenze di un quartiere, le esigenze urbanistiche, le esigenze ambientali, la coesione sociale, che oggi è al centro delle problematiche. Ci sono voluti - purtroppo - anni, per coniugare una situazione un po’ vischiosa, che inizialmente non consentiva di realizzare questo tipo di progetto, sia dal punto di vista urbanistico che tavolare». Poi, si è riscontrato un impegno convergente di Comune e Provincia, «ma anche delle tre centrali cooperative, in questa lunga fase, durata quasi dieci anni, per progettare questo tipo di iniziativa. Ci siamo trovati assieme a condividerne le responsabilità».

Ha aiutato, la crisi? Perché in passato l’ente pubblico ci avrebbe impiegato più tempo, ma avrebbe poi lavorato in prima persona... «La crisi è un ostacolo ma anche un’opportunità. Per esempio la realizzazione in forma cooperativa delle infrastrutture è un sintomo decisamente moderno». Ovviamente in termini di rapidità di esecuzione.

Il modello sperimentato a Casanova si auspica venga adottato anche per l’altra grande sfida che riguarderà Bolzano nei prossimi anni, ossia Druso Est, il nuovo rione in fondo a viale Druso, fra la torre del 118 e la rotonda al bivio Merano-Mendola. «Le centrali cooperative auspicano che anche a Druso Est si possa attuare una collaborazione organica e non più un’alleanza semplice fra protagonisti. Il progetto va condiviso».

A Druso Est «stimiamo che entro l’anno ci sarà il bando per l’edilizia agevolata, quindi le nostre cooperative stanno già preparandosi per presentare le loro domande. Noi contiamo che nel giro della tarda primavera ci possano essere le condizioni per avviare i lavori. Nel frattempo il cantiere delle infrastrutture potrà già partire». La stima per la fine lavori a Casanova sarà l’autunno 2016, per il nuovo Druso Est per l’inizio del 2018, «più probabilmente per la fine del 2017».

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