Comprensorio, 6 milioni per l’assistenza sociale

Aumentano gli importi per contributi agli affitti e reddito minimo di inserimento Il direttore Dusini: «Crescono le richieste di servizi, calano risorse e personale»


di Tiziana Campagnoli


VALLE ISARCO. Il bilancio 2015 dei Servizi sociali del Comprensorio Valle Isarco si è chiuso con una spesa complessiva di 13,376 milioni di euro (salvo l'assistenza economica sociale) e con entrate pari a 20,986 milioni di euro. I dati sono stati illustrati dal direttore dei servizi sociali Thomas Dusini, che ha sottolineato che il bilancio 2015 è stato una continuazione dei bilanci precedenti. "L'attività di sensibilizzazione iniziata negli anni precedenti sulle risorse divenute sempre più ridotte, la consapevolezza dei costi presso i collaboratori e l'utilizzo di sinergie interne hanno fatto sì che anche nel 2015 si sia avuto un bilancio misurato - ha detto Dusini - In questo ci siamo trovati di fronte a grandi sfide dal punto di vista organizzativo, per il continuo incremento delle attività amministrative, la sempre maggiore complessità dei casi nell'assistenza pedagogica di base, l'aumento degli accompagnamenti sul posto di lavoro e nell'ambito casalingo, il trasferimento dei contributi per l'affitto dall'Ipes ai distretti sociali. E queste sfide hanno richiesto flessibilità e resistenza allo stress da parte dei collaboratori. Ci siamo spesso trovati di fronte ai nostri limiti, visto che è stato solo parzialmente possibile conciliare la crescente richiesta di prestazioni con le più scarse risorse di personale”.

I dati. La spesa complessiva del servizio sociale - escludendo l'assegnazione dei mezzi dedicati per l'assistenza economica sociale e per gli interventi per la non-autosufficienza - ammonta a 13.376.480 euro, quasi uguale a quella del 2014 di 13.481.668 euro (-0,78%). Le spese per il personale nel 2015 sono state di 8.229.003 euro (61,52% della spesa complessiva), ovvero lo 0,29% in più rispetto all'anno precedente. La spesa per le risorse destinate all'assistenza economica e sociale è aumentata quasi del 17%, passando da 4.992.174 euro a 5.828.055 euro. Come già dal 2012 al 2014, tale aumento è da ricondurre al passaggio dei contributi per l'affitto dall'Ipes ai distretti sociali.

In confronto al 2014, sono aumentate le spese per l'assistenza attraverso reddito minimo di inserimento di cittadini in difficoltà e la spesa complessiva per i contributi al canone di locazione e per le spese accessorie. Come prevedibile, a causa del passaggio del sussidio casa ai distretti sociali, nel bacino d'utenza del distretto sociale di Bressanone si sono dovuti erogare importi molto più elevati, quali contributo al canone di locazione e alle spese accessorie: nel 2015 sono stati erogati 3.238.481 euro, il 25% in più rispetto al 2014. In proporzione, per il reddito minimo d'inserimento nel 2015 si è speso solo poco più dell’anno precedente, ossia 890.998 euro (+1,5%).

La spesa per il reddito minimo di inserimento nel 2015 ammonta a 1.035.015 euro: il 63% è andato a cittadini italiani e di altri stati Ue, mentre il 37% è stato dato a persone di paesi non Ue. Nel 2014 la proporzione era rispettivamente del 52% e del 48%. La spesa per contributi per l'affitto e per il sostegno nel pagamento di spese accessorie per cittadini italiani o appartenenti all'area Ue è stata di 2.580.357 euro, il 63% delle uscite complessive di 4.069.639 euro. Il restante 37%, 1.489.282 euro, è andato agli aventi diritto provenienti da paesi non Ue. Infine, le entrate dei servizi sociali (e dell’amministrazione centrale): nel 2015 sono aumentate del 4% per un totale di 20.986.494 euro.

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