Corvara, la frana riparte e sfiora la strada comunale
Nella frazione di Moso sono precipitati altri 10 mila metri cubi di massi e terra Nessun problema per cose e persone, ma sono stati evacuati gli 11 residenti
MOSO IN PASSIRIA. Ogni giorno frana un pezzo di montagna. Ma l'altro pomeriggio a Corvara, frazione di Moso, è precipitato dal costone roccioso un quantitativo notevole di terra e sassi. I geologi hanno concordato che sono caduti oltre diecimila metri cubi di materiale. Ciò che è peggio è che sono almeno 100 mila complessivamente i metri cubi a rischio di sgretolarsi e di precipitare verso valle.
La situazione è costantemente monitorata dai geologi che non escludono, nelle prossime ore, altri smottamenti. L'altro pomeriggio, erano circa le 13, l'ennesima frana, che per fortuna non ha creato nessun problema alle persone e alle cose. E' venuto giù di tutto: terriccio e massi, alcuni dei quali di dimensione i rilevanti che si sono fermati nell'avvallamento che precede una strada comunale.
Il tutto in un polverone incredibile che è stato ripreso in un video impressionante. Nessuna conseguenza, per fortuna. Se la sono cavata senza un graffio le undici persone che con un'ordinanza del sindaco di Moso Wilhelm Klotz sono state invitate a lasciare i loro due masi, che si trovano al lato del costone roccioso che frana un po' alla volta. Le undici persone dormono presso parenti, in paese a Corvara, ma durante il giorno non vogliono lasciare le abitazioni.
"La situazione è ad alto rischio - dice il vice sindaco Othmar Gufler - anche per l'incolumità delle persone. Ma fra gli undici abitanti dei due masi c'è chi non vuol lasciare le abitazioni. Abbiamo cercato di convincerli, ma preferiscono rimanere a casa loro. Soltanto nelle ore notturne qualcuno dorme da parenti”. Il vice sindaco ribadisce: "Il costone sta cedendo un po' alla volta. I geologi hanno confermato che sono oltre 100 mila i metri cubi che rischiano di cadere. Ogni giorno si stacca del materiale. Ma quello dell'altro pomeriggio è stato un crollo davvero importante".
Vista la situazione di pericolo è stato chiuso al transito un sentiero frequentato anche da numerosi turisti. Ora, visto quanto accaduto l'altro giorno con i macigni che sono arrivati fino ai bordi della strada comunale, è probabile che la stessa arteria venga chiusa. Troppo il rischio per chi dovesse transitarvi". Il costone roccioso, più instabile che mai, è sotto costante controllo da parte dei geologi provinciali e di Konrad Messner.
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