Due altoatesini su cinque bevono troppo

Secondo lo studio Passi il 39% dei cittadini è un bevitore a rischio. In aumento il “binge drinking”



BOLZANO. Che in Alto Adige si beva più del dovuto è fatto acclarato, ma che il fenomeno non riguardi solo la fascia d'età dei giovani o degli adolescenti è il segnale d'allarme lanciato dall'ultimo studio del Passi ad uso e consumo delle strutture sanitarie provinciali. Il questionario, redatto attraverso un campione di 220 colloqui da parte del personale sanitario nell’ambito del programma Progressi delle Aziende sanitarie per la salute in Italia (Passi), mette in evidenza alcune tendenze preoccupanti. In provincia di Bolzano circa due adulti su cinque sono bevitori a rischio ovvero si concedono due o più unità alcoliche (una lattina di birra o un bicchiere di vino) al giorno. In percentuale si tratta del 39,8%, di cui il 28,6% beve fuori pasto e il 3,2% raggiunge una frequenza elevata di assunzione. Ancora una volta l’Alto Adige è lontano dalla media nazionale, che si attesta sul 16,9% di bevitori a rischio. Una prerogativa comune alle aree settentrionali e che dal 2010 registra un trend costante senza accennare a diminuire. Riflessione particolare merita il fenomeno del «binge drinking», il consumo di cinque o più unità alcoliche in una singola occasione per gli uomini e di quattro per le donne nel giro dell’ultimo mese. In sintesi, è la ricerca di un’ubriacatura per una serata o un evento. In provincia di Bolzano il 23,5% degli intervistati rientra nella categoria dei «binge drinker», mentre a livello nazionale la soglia rimane ben al di sotto del 10%. È soprattutto in questo ambito che la fascia d’età non fa troppa distinzione, a differenza di quanto ci si potrebbe aspettare. Lo studio esclude infatti gli adolescenti e parte direttamente con l’intervallo 18-24 anni: qui il 43% degli altoatesini ammette di essersi concesso una bevuta con queste caratteristiche. Tra i 25 e i 34 anni, però, la percentuale continua a essere alta, arrivando al 32%, mentre il 20% tra i 35 e i 49 anni è addirittura il doppio della quota italiana generale. Sono più gli uomini a concedersi un consumo forte di unità alcoliche. Il 34% dei maschi altoatesini ammette di essere un «binge drinker», contro il 12% delle donne. Il trend del fenomeno, secondo il Passi, è in preoccupante aumento, passando dal 15% globale del 2010 al 23,5% di oggi. Un dato che Peter Koler del Forum prevenzione guarda con sospetto: «Il campione mi sembra un po’ troppo risicato. Secondo l’Istat i dati maschili del binge drinking sono del 25% e non del 34% e quelli femminili del 10% e non del 12%. La nostra sensazione, al contrario, è che le cose stiano migliorando». (a.c.)

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