il caso

Garante dei detenuti, Caramaschi revoca la nomina di Elena Dondio. Protestano i Verdi

Il sindaco: «Venuta meno la fiducia». Brigitte Foppa: «Il carcere non porta voti, lo scopo di questa decisione è punire chi si mette in gioco liberamente»



BOLZANO. Il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi ha revocato la nomina di Elena Dondio a Garante dei detenuti a seguito della sua candidatura alle provinciali con i Verdi. Per il primo cittadino “è venuto meno il rapporto di fiducia”. 

Ma in una lettera aperta al sindaco  i Verdi contestano la decisione: "Come capolista dei Verdi Grüne Verc – scrive Brigitte Foppa – protesto formalmente e apertamente contro questo atto. Non ho sentito commenti negativi da parte sua, quando vari suoi assessori hanno annunciato le loro candidature alle Provinciali. Evidentemente la sua fiducia nel caso di Walcher o di Gennaccaro o di Andriollo non è stata disturbata. Nel caso di Elena Dondio sì. Anche se Lei sa bene che Elena Dondio ha svolto il suo incarico nei mesi passati con serietà e dedizione, senza ricevere alcuna retribuzione. Non vorrebbe e non potrebbe mai abusare del suo incarico per la sua candidatura”.

"Si occupa di un settore - il carcere - che notoriamente non porta voti”, prosegue Foppa. “È evidente quindi che lo scopo della revoca è punire. E contro questo protesto, signor sindaco. Come possiamo pensare che in futuro ci siano ancora persone pronte a mettersi in gioco per la politica, per il bene comune, per la Res Publica, se ci sono punizioni per chi lo fa, o peggio, lo fa per il partito "sbagliato"? La nostra democrazia ha bisogno di persone che si mettono in gioco. E lo devono poter fare in libertà con il diritto di scegliere dove stare e per chi e per cosa impegnarsi. Per il carcere, per la giunta comunale, per la politica provinciale”.













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