Gli angeli della squadra anti-neve 

Gli operai del Servizio manutenzione hanno lavorato no-stop per pulire 150 chilometri di strade


di Antonella Mattioli


BOLZANO. Hanno lavorato no stop - dormendo solo un paio d’ore - da venerdì mattina a sabato su spazzaneve, ruspe e bobcat; domenica erano in strada per cominciare a fare il lavoro di fino, ovvero armati di pala hanno liberato gli accessi alle fermate degli autobus, i passaggi pedonali, pulito i percorsi ciclabili. Ieri mattina erano di nuovo in servizio perché, dopo la nevicata eccezionale di venerdì, c’è ancora molto da fare: bisogna portare via la neve, ammucchiata tra carreggiata e marciapiede e quella che, in qualche caso - nella necessità di fare in fretta - è finita sulle piazzole riservate ai disabili.

Stiamo parlando della squadra di operai del Servizio manutenzione strade del Comune che, assieme agli addetti della Giardineria, della Seab e delle ditte private, nel weekend ha fatto un lavoro enorme.

Sono riusciti a liberare le strade dal pericoloso strato di neve e ghiaccio che, nel giro di poche ore, ha ricoperto i 150 chilometri di strade cittadine, 300 chilometri di marciapiede e 200 fermate dei bus. Tanto che mentre venerdì sera la viabilità cittadina era, inevitabilmente vista la copiosa nevicata in atto, in condizioni disastrose; sabato mattina si poteva di nuovo circolare sia in auto che in bici che a piedi. Restano chiuse per pericolo caduta rami le passeggiate del Guncina, Sant’Osvaldo e Castel Flavon; oltre a parco Ducale.

I SOCIAL. È stata questa la miglior risposta a chi invece di scendere in strada, come hanno fatto questa volta moltissimi bolzanini, a pulire il marciapiede davanti al proprio condominio o al negozio - cosa questa prevista dal regolamento della polizia municipale ma prima ancora dovrebbe consigliarlo il buonsenso - sono rimasti in casa, al calduccio. E dai social hanno tuonato contro il Comune; senza rendersi conto che la natura ogni tanto - purtroppo ormai sempre più raramente - ci ricorda che siamo in inverno e può capitare che nevichi e ci siano dei disagi.

Ieri siamo andati in via Einstein dove c’è il grande magazzino comunale, sede del Servizio manutenzione strade, per raccontare degli operai dalle tute, color giallo limone, di cui nessuno parla mai. Persone abituate a sgobbare, che fanno con passione un lavoro da cui, soprattutto dopo una nevicata, dipende la sicurezza di chi va in auto, bici o a piedi.

LA SQUADRA. Alla guida del team c’è Davide Sicchirollo, suo vice Claudio Soratroi; poi Davide Napoli, Paolo Piana, Giuseppe Salvi, Mauro Tenca, Alfio Pison, Walter Oselini, Giovanni Cuzzilla; e gli ultimi arrivati solo pochi mesi fa - prima lavoravano alla Sasa - Thomas Zweger e Ivan Panzan. A ciascuno era assegnata una parte di città da pulire.

«La strada più difficile - raccontano - è quella del Colle, perché è in salita e in cima si arriva solo con lo spazzaneve che è un 4x4 ed è dotato di catene. Fortunatamente da quelle parti, venerdì notte, in giro non c’era nessuno». Più complicata la gestione degli spazzaneve - che davanti hanno una lama di 2,5 metri, sono lunghi 8,5 e viaggiano carichi di grosse quantità di sale solido misto a ghiaino; oltre che di sale liquido per accelerare il processo di scioglimento di neve e ghiaccio - lungo la strada che sale al quartiere Cep, in cima ad Aslago.
SENZA ANTINEVE. «Oltre alle macchine parcheggiate lungo la strada - dicono - c’erano quelle di chi tentava l’impossibile, ovvero salire senza gomme da neve. Che comunque lì, nei punti più ripidi, non bastano neppure, ci vogliono le catene. Siamo dovuti scendere e dare una mano a spingere, perché non andavano più né avanti né indietro. Qualcuno, addirittura, ha piantato la macchina di traverso e se n’è andato». Su strade larghe come via Resia gli spazzaneve hanno operato in coppia, ma - raccontano gli operai - non si faceva in tempo ad arrivare in fondo che l’asfalto era di nuovo bianco. In via Böhler, Thomas Zwerger è passato più volte: «Quella è una strada “delicata”: va pulita bene perché vi transitano le ambulanze e chi ha bisogno di andare in ospedale».















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