Il processo

Madè Neumair deporrà in aula nell’udienza del 5 aprile 

La testimonianza potrebbe risultare decisiva per valutare le condizioni psichiche di Benno Neumair che ha confessato di aver assassinato i genitori Peter e Laura

LE INDAGINI Benno non stava dormendo, la prova del collegamento online


Mario Bertoldi


BOLZANO. Madè Neumair, la sorella di Benno Neumair, deporrà davanti ai giudici della Corte d’assise nel processo per l’omicidio dei genitori Peter Neumair e Laura Perselli il prossimo 5 aprile. Per la difesa del giovane insegnante che ha confessato l’orribile duplice omicidio (con successivo occultamento dei cadaveri) non sarà facile gestire la testimonianza in termini processuali favorevoli al proprio assistito.

Dal giorno della scoperta della tragedia, Madè (che vive in Germania ove lavora in qualità di apprezzata medico) ha interrotto qualsiasi rapporto (anche epistolare) con il fratello che non si sarebbe sino ad ora neppure pentito di quanto commesso. Lo ha puntualizzato la stessa teste in occasione della prima udienza sottolineando che da parte del fratello non c’è mai stato neppure il tentativo di riallacciare un minimo di rapporto nè vi sarebbe mai stato un atto di palese pentimento magari con una lettera di disperazione e di scuse. Quello che racconterà in aula Madè Neumair potrebbe risultare decisivo per valutare le condizioni psichiche dell’imputato.

Che Benno Neumair (a giudizio per duplice omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere) abbia una personalità molto problematica lo si era capito ben presto durante l’inchiesta. I periti d’ ufficio sono però andati oltre, sostenendo che solo il secondo omicidio (quello di Laura Perselli, madre dell’imputato) sarebbe stato premeditato a freddo, mentre il padre Peter sarebbe stato strangolato a conclusione di un furibondo diverbio avvenuto in casa nel primo pomeriggio di cui però non è mai emerso dagli atti dell’inchiesta alcun riscontro oggettivo.

Nelle conclusioni dei periti l’analisi dei fatti e della personalità dell’imputato portarono a valutare una diversa condizione psichica di Benno Neumair al momento di uccidere i genitori.

Al momento del primo reato, hanno scritto i periti d’ufficio, «sono ipotizzabili degli indicatori che danno al suo quadro psicopatologico di base un significato di infermità in senso medico-legale, potendosi configurare una reazione di discontrollo» che avrebbe ridotto la sua capacità di volere (avendo perso il controllo di sé dopo il presunto violento diverbio di inizio pomeriggio di cui però non c’è certezza).

Nelle fasi dell’omicidio della madre, Benno Neumair sarebbe stato invece lucido e perfettamente capace di intendere e di volere. Una situazione, secondo i periti, venutasi a determinare dal presunto malessere che l’imputato avrebbe vissuto all’interno del contesto familiare sentendosi in continua competizione con la sorella (professionista di successo all’estero) a cui i due genitori assassinati avrebbero più volte fatto riferimento come esempio da seguire.

Su questo punto sarà molto importante le valutazioni di Madè Neumair anche in considerazione delle argomentazioni degli avvocati di difesa. Madè dovrebbe comunque confermare di non essersi mai sentita in competizione con il fratello Benno e che i genitori avrebbero sempre avuto le stesse attenzioni per entrambi i figli. In effetti sarebbero state proprio le due vittime ad essere felici per la decisione di Benno di sottoporsi finalmente ad una terapia psicologica.













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