il caso

Monsignore arrestato, parla l’ex suora che l’ha denunciato: «Ho lasciato i voti per colpa sua»

Agnese Colz faceva parte dell’ordine della Santa Croce, oggi vive in val Badia: «A don Patrizio Benvenuti ho prestato 35 mila euro»



Bolzano. «Ho deciso di smettere di essere suora quando ho capito che uomo fosse monsignor Patrizio Benvenuti». La voce di Agnese Colz, l’ex sorella che ha permesso l’avvio delle indagini sulla truffa milionaria, è ferma ma tradisce una delusione profondissima. Oggi abita all’albergo Pederoa di La Valle in Val Badia.

Lontana da quella Roma dove lavorava per l’alto prelato. «Ho collaborato con lui nella Capitale, l’ho aiutato in moltissime opere convinta che fosse genuinamente interessato alla diffusione della cultura e di strutture fondamentali nei Paesi più poveri. Poi, invece...». Poi qualcosa ha cominciato ad apparire nebuloso, a partire da quei 35 mila euro che Colz decise di prestare a Benvenuti. «Gli avevo già dato del denaro e me l’aveva sempre restituito. Questi soldi, invece, non sono mai tornati». Erano un investimento immobiliare? «No, era denaro destinato a coprire delle spese per alcuni ricevimenti con alti rappresentanti del clero romano. Mi assicurò la restituzione in tempi brevi, ma sto ancora aspettando».

Bolzano: truffa immobiliare da 30 milioni, arrestato monsignore In manette un alto prelato di origine argentina, denunciato un uomo d'affari. Le indagini sono partite dalla denuncia di una suora che abitava in Alto Adige

Eppure lei risulta proprio amministratrice di un trust immobiliare chiamato Opus. «Lo so ed è stato l’elemento chiave per scoperchiare questa truffa. Continuavo a ricevere le notifiche bancarie sui movimenti e le transazioni. Tutte cifre cospicue. Mio nipote ha insistito affinché mi recassi dalla Guardia di finanza a fare luce su quelle operazioni. In fondo le carte dicevano che ne ero responsabile».

Tecnicamente era così. Possibile non si sia accorta di nulla al momento della fondazione di Opus datata 2 febbraio 2010? «Io ho firmato dei documenti che Benvenuti voleva sottoscrivessi. Certo. Mi sono fidata e sinceramente non ho mai capito fino in fondo di cosa si trattasse. Si immagini come mi sono sentita quando la verità è venuta a galla». A Roma, d’altronde, Colz e Benvenuti convivevano. «Parliamo di anni passati insieme. Quando ho scoperto quello che stava realmente accadendo mi è crollato il mondo addosso. Ho perso totalmente la fiducia e ho deciso di restituire il velo. Non è stata una scelta facile, ma è stata inevitabile». Nella sua difesa Benvenuti dice di essere stato raggirato a sua volta dal faccendiere Christian Ventisette. «Era sempre a casa e si confrontavano su tutto. Costantemente». (a.c.)

Monsignore arrestato, la villa da 5 milioni di euro

Aveva acquistato anche una villa affacciata sul mare in Toscana, Patrizio Benvenuti, l'alto prelato arrestato dalla Guardia di finanza di Bolzano per una truffa internazionale da 30 milioni di euro. Si tratta di una residenza storica del valore di 5 milioni di euro vicino a Piombino. Foto: Gdf IL VIDEO













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