Il raid

Sassate contro il treno in corsa: paura a bordo

Teppisti in azione sul regionale Bolzano-Verona. Nei pressi di Laives, poco dopo le 19.30, il convoglio è stato colpito da una pietra che ha mandato in frantumi un finestrino. Per fortuna non ci sono stati feriti. I passeggeri sono stati trasbordati su un altro treno alla stazione di Trento



BOLZANO. Ci sono stati attimi di vera e propria paura l'altra sera sul treno regionale che verso le 19.30 era in viaggio sulla tratta Bolzano-Trento, con destinazione finale Verona.

Si tratta di un convoglio regionale, che ferma in quasi tutte le stazioni. Uno dei treni, insomma, abitualmente utilizzati dai pendolari per fare ritorno a casa dopo una giornata di lavoro. L’allarme è scattato tre le 19.30 e le 19.45 mentre il convoglio stava viaggiando ad una velocità media sul tratto di linea ferrata che collega Bolzano con Laives. Un finestrino laterale del treno è stato colpito in pieno da un sasso che qualcuno ha lanciato probabilmente stazionando nei pressi della massicciata della linea.

Il finestrino è andato in frantumi, facendo schizzare piccoli pezzi di vetro un po’ ovunque nel vagone. Per fortuna nessuno si trovava seduto sulle poltroncine a ridosso di quel finestrino e dunque non ci sono stati feriti.

Purtroppo il personale viaggiante di Trenitalia sarebbe stato informato dell’accaduto, da alcuni viaggiatori, con qualche minuto di ritardo. Proprio per questo infatti gli inquirenti non hanno potuto individuare il punto esatto in cui il convoglio è stato colpito dal sasso con inevitabili maggiori difficoltà per organizzare in tempi rapidi controlli nella zona adiacente la linea ferrata. Le perlustrazioni effettuate dalla Polfer non hanno dato alcun esito. In effetti i responsabili hanno avuto tutto il tempo per allontanarsi dal punto scelto senza dare nell’occhio. Dell’episodio, su cui indaga la Procura della Repubblica, non ci sono testimoni. Riuscire ad individuare i responsabili sarà inevitabilmente difficile. Venerdì sera, comunque, il treno con vagone danneggiato ha proseguito la corsa sino a Trento dove tutti i passeggeri sono stati fatti salire su un altro convoglio che ha proseguito la corsa in direzione di Verona.

La capacità di reazione di Trenitalia è parsa molto efficace e per i viaggiatori i disagi sono stati limitati al minimo. Ovviamente resta l’allarme per quanto avvenuto. A parte i danni provocati al convoglio, resta il fatto che è decisamente allarmante il fatto che ci sia chi, per proprio diletto o per stupide sfide, sia disposto a correre il rischio di provocare una tragedia. Gli inquirenti sono convinti che l’episodio sia proprio legato o all’azione personale di qualche sconsiderato o a qualche insana sfida tra gruppi di amici che potrebbero anche decidere di ripetere la prova.

Anche per questo la Procura della Repubblica tenterà di dare un volto ed un nome al possibile responsabile mentre le forze dell’ordine organizzeranno pattugliamenti lungo la tratta ferroviaria, verificando anche possibili spostamenti sospetti.

Il reato contestabile (anche nel caso di mancanza di feriti) è decisamente grave e fa riferimento all’attentato alla sicurezza dei trasporti.

La pena prevista dal nostro ordinamento va da uno a cinque anni di reclusione. Se dall’azione deriva un disastro la pena massima prevista sale sino a dieci anni.

Ovviamente il bene giuridico tutelato è l’incolumità pubblica con specifico riguardo alla sicurezza dei trasporti pubblici. In caso di lancio di oggetti contundenti contro veicoli in movimento la pena però si abbassa con una forbice da tre mesi a due anni di reclusione. Per gli inquirenti, comunque, il primo passo non può che passare per l’identificazione dei responsabili.













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