Se l’Alzheimer crea dubbi il numero verde risponde

Iniziativa presentata dall’Asaa, l’associazione che si occupa di demenza senile Il presidente Seitz: «I malati aumentano, diamo sostegno a loro e alle famiglie»


di Ezio Danieli


MERANO. Sono dalle 10 alle 12 mila le persone in Alto Adige che soffrono di demenza senile. Circa due terzi di loro sono a carico delle rispettive famiglie. Una piaga difficile da affrontare dai familiari e dalla sanità pubblica. L'Asaa, associazione che si occupa in provincia dei malati di Alzheimer, ha presentato ieri in città una nuova iniziativa che è entrata in vigore alle ore 13. Si tratta del numero verde 800660561 che intende offrire a tutti gli interessati la possibilità di contattare l'associazione in modo rapido e semplice. Selezionando il numero verde si trova sempre un referente (per Merano è Kurt Duschek che sta seguendo uno specifico corso di preparazione) cinque giorni alla settimana dal lunedì al venerdì dalle 9 alle18. La consultazione consentirà di avere subito una risposta concreta e quindi la persona potrà in seguito avere l'occasione per approfondire il caso ed avere l'assistenza di cui ha bisogno.

«Chi è colpito da demenza senile - ha detto il presidente dell'Asa Ulrich Seitz-è colpito da sintomi, iniziali o allo stato avanzato, che mettono a dura prova lui stesso ed i suoi familiari. Si pone domande, si sente abbandonato a se stesso, è impotente. Ha bisogno di non sentirsi solo. Ecco dunque che funzionano i gruppi di lavoro che abbiamo su tutto il territorio provinciale».

Il presidente Seitz - accompagnato per l'occasione dalla sua vice Edith Moroder, da Kurt Duschek, da Christina e Helmuth Ohnewein oltre che dalla psicologa Ricciarda Cavosi - ha ricordato le iniziative di Asa per farsi conoscere maggiormente, dal sito ad una campagna di sensibilizzazione, evidenziando anche la raccolta del 5 per mille che consentirà di coprire una minima parte delle spese.

Ma perché è stata scelta proprio Merano per presentare la novità del numero verde? In collaborazione con la scuola professionale di lavorazione del marmo a Lasa è in atto un singolare progetto artistico. Gli studenti hanno chiesto ai loro nonni, quali sono gli oggetti preferiti che non vorrebbero mai dimenticare, e li hanno tradotti in diverse fasi in “suggerimenti" bi- e tridimenionali di marmo e di metallo. Il progetto coinvolge docenti, studenti e nonni ed è inteso a affrontare i disturbi della memoria e l'isolamento in modo creativo. La prima tappa si concluderà con la presentazione dei lavori a Lasa (Chiesa S.Marco, 8 aprile); in autunno, le opere saranno esposte alla Biennale di Venezia. La seconda parte del progetto verte sull'elaborazione di un testo sulle opere prodotte a Lasa e coinvolge il liceo artistico di Merano. Con l'assistenza professionale dell' "Impro-Teatro" del Carambolage di Bolzano verranno elaborate diverse forme di rappresentazione per avvicinare persone giovani, adulte e anziane alle tematiche connesse con la demenza. «La necessità di un supporto nei confronti dei malati di demenza senile si fa sempre più urgente - hanno detto sia Seitz che Edith Moroder - se si pensa che i pazienti afflitti da questi disturbi sono in continuo aumento e con loro anche le famiglie che vivono situazioni di disagio».

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