Stalking, denuncia l’ex che la perseguita

Il racconto: «Mi aspetta sotto casa o quando finisco il turno di lavoro. Una volta si è presentato con forbici e cacciavite»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. «Ho trascorso brevi periodi in una casa protetta, ma poi mi sono detta: perché devo essere io a fare una vita da reclusa quando ad essere malato è il mio ex fidanzato?»: Anna (il nome è di fantasia) racconta la sua storia con dovizia di particolari e assicura che - dopo aver fatto cinque denunce - vuole tornare il prima possibile alla normalità. «Siamo stati assieme pochi mesi. Lui è più giovane di me di qualche anno ma da quando l’ho lasciato non ha smesso di perseguitarmi. Va un po’ meglio solo da un mese a questa parte, ma ho sempre l’ansia che possa accadere qualcosa».

Anna ha sempre fatto lavori con turni serali. E quando staccava sapeva bene cosa l’aspettava a pochi metri dall’uscita. «Una volta si è presentato con forbici e cacciavite. Dopo avermi minacciata di morte mi ha spiegato cosa mi sarebbe accaduto se avessi sgarrato». Anna non si è persa d’animo e l’ha denunciato. «I poliziotti mi hanno aiutato. E in più occasioni mi hanno portato dal lavoro a casa».

Ma il suo persecutore ha continuato a farle sentire la sua presenza. «In un’occasione è riuscito persino a rubare a casa di una mia amica. E l’ha fatta franca dopo essere rimasto per ore al buio nascosto sotto il letto». Questo ragazzo – un ventenne italiano particolarmente possessivo – era ossessionato dal fatto che Anna potesse anche solo scambiare due chiacchiere con i suoi amici. «Quando ne incrociavo uno al bar dovevo spiegargli di starmi alla larga perché sapevo che altrimenti lui me l’avrebbe fatta pagare. Adesso lavoro a contatto con il pubblico e non posso buttare fuori dalla porta un cliente solo per paura di ritorsioni da parte del mio ex».

E tra un episodio e l’altro ci sono state chiamate, messaggi e altre azioni intimidatorie.

Anna, ormai esasperata, ha cercato anche di trasferirsi all’estero, ma poi è rientrata in Alto Adige.

«Qui ho i miei parenti, ma anche molti amici. Non capisco perché devo continuare a scappare se non ho fatto nulla. Ecco perché ho deciso di continuare a denunciarlo ogni volta che ci riprova».

Tra l’altro Anna sa di non essere l’unica vittima di questo ventenne prepotente e, in alcuni casi, anche violento. «Ho conosciuto la sua ex fidanzata, alla quale faceva esattamente le stesse cose. Vorrei che prendesse anche lei il coraggio a due mani e lo denunciasse».

Quando gli appostamenti, sotto casa o fuori dal posto di lavoro, sono diventati quotidiani Anna è tornata a denunciare. «Alla prima udienza in tribunale non mi sono presentata per paura, ma alla seconda ci sarò. Non voglio che un’altra donna passi quello che ho passato io».

Lui da un mese le sta alla larga. «Ho sentito che, forse, si sta rifacendo un’altra vita. Ma non posso ancora permettermi di abbassare la guardia».

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