Trecento anziani in cura con la cannabis 

Il Social Club di via Dante: «Allevia i dolori ed i sintomi a chi soffre di reumatismi, emicrania, Parkinson, Alzheimer ecc.»


di Valeria Frangipane


BOLZANO. Sono tra i 200 ed i 300 - solo a Bolzano e Merano - gli anziani che si curano con la cannabis (o marijuana) light (il Cbd).

Ed il loro numero continua ad aumentare. Lo fa sapere Stefano Balbo, paziente e vicepresidente del Cannabis Social Club di Bolzano e lo ribadisce il presidente Peter Grünfelder.

Prima di iniziare ricordiamo che la canapa light è assolutamente legale, in quanto la percentuale di Thc (tetraidrocannabinolo) si limita ad un massimo di 0,2% (che in alcuni casi può triplicarsi, senza alcun effetto giudiziario). «I prodotti light - riprende Balbo - sono assolutamente legali e questo è giuridicamente rilevante e stanno dando una mano importante agli adulti ed anche a moltissimi anziani che soffrono di dolori cronici».

Dalla fibromialgia all’ artrite, il dolore cronico debilita.

Ma la cannabis sta portando ad un rivoluzionario cambio di paradigma perchè è in grado di aiutare a trattare ed alleviare il dolore neuropatico e quello causato da artrite e infiammazione.

«Ed è in grado di migliorare le condizioni di vita a chi soffre di dolori reumatici, forti emicranie, patologie croniche invalidanti e parliamo di artrite reumatoide, Parkinson, Alzheimer ecc. Il Cbd funziona anche per tenere sotto controllo lo stress, l’ansia e per tranquillizzare una mente in generale sovraccarica. In estrema sintesi posso dire che il prodotto ha effetti rilassanti, anticonvulsivanti, antidistonici, antiossidanti, antinfiammatori che favorisce il sonno ed è distensivo contro ansia e panico».

Ma come si assume questo tipo di cannabis? «Le forme sono diverse. Mi viene in mente l’olio Cbd, i biscotti, le tisane ecc. Ovviamente la somministrazione e la preparazione del trattamento non si improvvisa anche per questo al Club teniamo corsi specifici». Per richiederla serve la ricetta del medico? «No non serve». Questo tipo di sostanza è rimborsabile? «No, non lo è».

E che spesa si trovano a dover affrontare i pazienti? «Dai 70 euro al mese in su».

Esistono ancora delle difficoltà in questo approccio alla cura?

«Il problema più grande sono le informazioni errate. La canapa negli ultimi 50 anni è stata demonizzata esclusivamente e solo come droga pericolosa e purtroppo troppi cittadini male informati danno credito a vecchi pregiudizi. Ma dobbiamo ricordare che a gennaio 2016 è entrata in vigore una legge che regolamenta la coltivazione e la lavorazione della canapa, grazie alla quale il suo commercio ha avuto inizio. E poi la delibera 290 della giunta provinciale del marzo di quest’anno regolamenta le modalità di prescrizione e di distribuzione della cannabis medicinale (con Thc) questa sì a carico del Servizio sanitario della Provincia di Bolzano. Per richiederla in farmacia serve infatti la ricetta del medico».

Balbo spiega che contro questi pregiudizi tutto il settore sta lottando da anni. «Anche per questo nel 2018 si è sviluppato in via Dante 2 (tel 0471 1817167) il nostro centro di informazione, aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 19. Tutte le persone interessate possono ottenere importanti informazioni sulla cannabis. Il Club organizza inoltre serate informative e incontri per pazienti». Il Cannabis Social Club che tra il resto è in costante evoluzione e Peter Grünfelder, che lo ha fondato, non ha dubbi. «Stiamo collaborando con la pubblica amministrazione e ci piacerebbe dialogare e collaborare anche con le forze dell’ordine. Abbiamo bisogno di chiarezza per spiegare cos’è l’ abuso e cosa invece è legale e porta benefici alla persona. Vogliamo restituire a questa antichissima pianta medicinale il suo giusto valore nella società per il benessere di ognuno di noi. La cannabis ci regala una migliore qualità di vita». «Lo sta facendo anche con gli anziani - conclude Balbo - è un potente alleato contro il dolore, la gente lo deve capire».















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