provinciali

La Svp contro Widmann: solo Maturi lo sostiene

No a una seconda, piccola Stella alpina. A dirlo non solo l’Obmann, ma anche la capogruppo in Consiglio e dei potenti Bezirksobleute



BOLZANO. Una seconda, piccola Stella alpina? Dalla Svp si leva un coro di no. Non del solo Obmann, ma pure della capogruppo in Consiglio e dei potenti Bezirksobleute. Thomas Widmann dovrà trovare un'altra formula, se alle provinciali del prossimo 22 ottobre vorrà essere rieletto.

Sarebbe fantasioso immaginare che rivolgesse le proprie attenzioni a un altro bolzanino famoso per una rottura politica (non con il candidato governatore come per Widmann, bensì con il proprio vecchio partito). Eppure nel «day after» l'unico a salvare l'ex assessore alla Sanità è proprio Filippo Maturi, oggi segretario del partito Centro Destra dopo un passato nella Lega che dal consiglio comunale lo fece approdare alla Camera nel 2018.

Le reazioni in Consiglio

La prima risposta dell'Obmann Philipp Achammer riguardava l'ipotesi di una «piccola Stella alpina», una lista in linea con la Volkspartei, separata ma subito pronta per l'apparentamento in modo da radunare le due anime della Svp, raccogliere più voti alle elezioni e avere poi i numeri per formare una maggioranza con un solo partner esterno a scelta tra i più «italiani». Ma Widmann ha spiegato di avere usato la piccola Edelweiss a mo' di esempio.

In Consiglio, qualche collega di partito storce il naso: «Se voleva dare alla sua lista un altro nome, perché non dirlo subito?»Non convince nemmeno il modello bavarese citato dall'ex assessore per ammansire il parlamentino della Svp: Cdu e Csu non competono tra loro alle elezioni. «Come ha detto Günther Pallaver a Rai Südtirol, concedere una piccola Edelweiss alle provinciali significherebbe la fine del partito di raccolta», è il "niet" della capogruppo Magdalena Amhof, la presidente di quegli stessi Arbeitnehmer che in passato più volte si sono sentiti messi all'angolo dal presidente Arno Kompatscher. Al quale Widmann, da quando ha ripreso a concedere interviste, non risparmia le critiche.

«Non solo», aggiunge Achammer, «Indipendentemente dal caso di Widmann, se oggi derogassimo allo statuto del nostro partito, un domani non potremmo negare la piccola Stella alpina a un altro gruppo, dall'ala sociale a quella economica».

I presidenti dei Bezirke

A ridimensionare i progetti di Widmann ci pensano i sette presidenti dei distretti del partito, i Bezirksobleute. Sette tra i nomi più in vista della Volkspartei. In una nota firmata insieme ad Achammer, Meinhard Durnwalder, Herbert Dorfmann, Sebastian Helfer, Dieter Steger, Norbert Mayr, Rosmarie Pamer e Albrecht Plangger respingono l'ipotesi di una seconda lista Svp alle provinciali. E se l'altroieri Widmann sosteneva che l'Obmann si nascondesse dietro lo Statuto, questa volta via Brennero precisa che il motivo del rifiuto è sia formale, sia politico.

«Alle prossime elezioni provinciali ci sarà quindi una sola lista della Svp che rappresenterà il partito, guidata dal governatore Arno Kompatscher e dall'Obmann Philipp Achammer», confermano i sette presidenti dei Bezirke, «La Svp e tutti i suoi candidati presenteranno un programma che risponderà alle difficoltà dei sudtirolesi di tutti gli strati sociali e di tutte le zone della provincia».

Maturi: prove di dialogo

Dicevamo: nel mare dei veti, chi invece tende una mano all'ex assessore è Maturi. «Accogliamo con favore l'iniziativa di Thomas Widmann», dichiara il segretario di Centro Destra, «Il suo è un autentico esercizio di democrazia volto a coinvolgeregli elettori scontenti che potrebbero scegliere di non votare. Personalmente non la vedo come una frammentazione della Svp, ma come una interessante proposta politica volta a rafforzare la stabilità della maggioranza provinciale nella prossima consiliatura, contribuendo a dare una continuità nel solco dei valori del centrodestra».Gli unici valori di cui Widmann abbia parlato finora sono quelli del suo partito, la Svp. Ma non è detta l'ultima parola. S.M.













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