Bici, in un anno sanzioni raddoppiate 

Sono passate dalle 200 del 2017 alle attuali 416: il record in via Cassa di Risparmio, lungo la passeggiata e i Portici 


di Jimmy Milanese


MERANO. «E i vigili dove sono? Quando servono non ci sono mai», ma anche «tanto la multa la fanno solo a noi meranesi, i turisti possono fare quello che vogliono». Sono questi due dei più ricorrenti commenti che si possono leggere sui social network, ma anche ascoltare nei bar, quando si parla del transito delle biciclette nel centro pedonale cittadino interdetto anche a questo mezzo di trasporto. E' la protesta dei cittadini contro ciclisti indisciplinati che mettono a repentaglio l'incolumità di coloro i quali decidono di percorrere a piedi il centro pedonale cittadino. Una protesta che dai social network arriva direttamente al Comando dei vigili urbani di Merano.

Innanzitutto, c'è da capire quali siano veramente le zone off limits per le due ruote, quali quelle dove sia pedoni sia cicli possono circolare e quali quelle dove esiste un permesso di transito limitato.

Esiste un divieto assoluto di transito per qualsiasi mezzo nel tratto di passeggiata che parte dal passaggio a livello di via Speckbacher fino al tratto pedonale che, superando le Wandelhalle, porta verso la Gilf e le Tappeiner. Invece, nel tratto pedonale che va dalla fine di via Galilei e prosegue attraversando il Corso, sale lungo le passeggiate e sbuca fino al piazzale delle Terme, la circolazione di cicli a due ruote è consentita solo dalle 18.30 fino alle 10 di mattina. Convivenza tra pedoni e biciclette, invece, nel tratto iniziale della Passeggiata Sissi e lungo il percorso che porta alla ciclabile della val Passiria. Infine, la zona dei Portici è percorribile dalle biciclette solo in salita e nelle fasce orarie 6-10 e 18.30-19.30, dove i Portici sono aperti anche alla circolazione veicolare. In caso di mancato rispetto di questo divieto, la sanzione prevista per i ciclisti è di 41 Euro. Una sanzione che si applica anche in caso di circolazione su marciapiedi o a velocità giudicata eccessivamente elevata. Per quanto riguarda l'accusa ricorrente di scarsa presenza sul territorio della Polizia Municipale, è il Comandante Fabrizio Piras a spiegare come nel corso degli ultimi mesi i controlli siano stati intensificati, oltre ad essere potenziata la segnaletica posta alle entrate della zona pedonale, spesso ignorata dai turisti germanici abituati in patria alla convivenza tra bici e pedoni . «Ad ogni modo, non esiste un trattamento differente tra residenti e turisti», sottolinea Piras, ricordando che al ciclista straniero multato viene immediatamente richiesto il pagamento dell'importo dovuto, il che rende del tutto ingiustificate le accuse di una considerazione di favore dei vigili urnbani verso i turisti.

In materia di controllo e presenza spiega il Comandante: «per una città a vocazione turistica come Merano, l'organico previsto di 40 unità può non essere soddisfacente, in particolare – precisa Piras - per manifestazioni o eventi che calamitano i turisti del Burgraviato in città». Nonostante questo, anche grazie alla collaborazione con i Comuni di Scena, Tirolo, Parcines e Marlengo, il «Corpo di Polizia locale Merano – Burgraviato» può contare su un organico che garantisce la presenza costante in città di almeno 5 vigili contemporaneamente. Detto questo, i 40 collaboratori in divisa del Corpo Comunale, ci tiene a sottolineare Piras:«sono impegnati in una serie di altri servizi essenziali per il funzionamento della macchina amministrativa». il potenziamento dei controlli ha portato a 416 il numero di multe elevate a ciclisti nel corso dei primi sei mesi dell'anno, rispetto alle solo 200 in totale per l'anno 2017. In particolare, 86 multe sono state elevate in via Cassa di Risparmio e 60 sulla Passeggiata Lungo Passirio. Interessante il dato sull'uso del cellulare alla guida delle due ruote con 46 multe staccate quest'anno verso ciclisti indisciplinati. Infine, capitolo a parte è la questione delle bici a pedalata assistita, le c.d. Bici elettriche, spiega Piras: «che per via della velocità inducono sia i ciclisti sia gli automobilisti ad errori di valutazione che causano sempre più incidenti alle volte anche gravi».













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