Sinigo, l’Ipes si mobilita per combattere il degrado 

L’iniziativa. Un terzo dei tremila residenti della frazione abita nelle case dell’istituto Accordo con l’associazione La Strada per azioni di sostegno ai minori in situazioni di disagio


Simone Facchini


MERANO. Un gruppo di residenti aveva invocato telecamere e un vigile di quartiere, tirando per la giacca l’amministrazione comunale. L’Ipes risponde con un servizio rivolto ai giovani, soprattutto ai minori in situazioni di disagio. A Sinigo, mentre sono ancora freschi i fatti che hanno minato la tranquillità della frazione, l’istituto per l’edilizia sociale cerca nuove strade per offrire percorsi di socializzazione e di integrazione. «Malgrado le voci critiche e volte a distruggere, a Sinigo anche tra gli inquilini Ipes c’è voglia di costruire», sostiene Primo Schönsberg, vicepresidente dell’ente. «Con l’associazione La Strada abbiamo iniziato un percorso da circa un anno e a Sinigo ora vogliamo accelerare. Ci potrà dare una mano importante nelle politiche giovanili. Per questa estate partiranno nuove attività».

Le cifre.

L’istituto, ricorda Schönsberg, ha ristrutturato l’80% degli appartamenti Ipes presenti a Sinigo. Per i restanti la progettazione degli interventi è prevista nel 2019/20. Si parla di 392 alloggi, abitati da 939 persone, secondo un comunicato diffuso dall’istituto, sulle circa tremila che popolano la frazione. «A Sinigo l’Ipes rappresenta da tempo una realtà importante», sottolinea la nota. «In nessun’altra zona di Merano la presenza dell’istituto è così forte. Gli spazi Ipes rivestono grande importanza anche nella vita sociale. La Sala Teatro, che ospita non solamente le rappresentazioni curate dal locale gruppo teatrale ma anche altri momenti di aggregazione, così come diverse sale riunioni, sedi associative, ristoranti, negozi e perfino l’ufficio postale si trovano infatti in edifici che fanno parte del patrimonio immobiliare dell’istituto».

L’incontro.

L’associazione La Strada è già presente a Sinigo con il centro giovanile Tilt. Di recente Schönsberg, assieme al direttore generale dell’Ipes Wilhelm Palfrader, ha incontrato Paolo Marcato, direttore del sodalizio fondato 40 anni fa da don Giancarlo Bertagnolli. «Le attività dell’associazione - ricorda l’Ipes - spaziano dal sostegno a bambini e minori in situazioni di disagio, al recupero di giovani e adulti con problemi di tossicodipendenze e con disagio psichiatrico, alle attività a favore delle pari opportunità, all’assistenza a donne vittime di tratta e sfruttamento della prostituzione, allo sviluppo della cultura giovanile e sportiva tramite la gestione dei centri giovani, fino ai servizi di doposcuola e servizi a favore della famiglia. Il tema affrontato in questo e in precedenti contatti riguarda la possibile attivazione a Sinigo di un servizio rivolto ai giovani abitanti delle case dell’istituto e più in generale di Borgo Vittoria». Un passo in direzione della distensione dei rapporti e della creazione di comunità. Ma è difficile che basti a placare le acque. Soprattutto dopo gli episodi più recenti, dal ritrovamento di un “market della droga” a un garage dato alle fiamme in un condominio Ipes.













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