Solland, scaduti i termini per versare i soldi 

Sono attesi 9,2 milioni dal gruppo brasiliano che si è aggiudicato lo stabilimento di Sinigo



MERANO. Rimane in sospeso il futuro della Solland Silicon. Ieri scadevano i termini stabiliti dalla giudice Francesca Bortolotti per il versamento dei 9,2 milioni di euro fissati per l’acquisto dello stabilimento da parte di un gruppo brasiliano. Bocche cucite da parte dei responsabili della procedura fallimentare, probabile che sulla situazione sia fatta più chiarezza nei primi giorni della prossima settimana.

Il silenzio, tuttavia, fa intendere che di certezze ancora non ce ne sono. Lasciando tutti gli interessati sulle spine. Il gruppo che si è aggiudicato la fabbrica finora non ha sborsato nemmeno una cauzione. L’interesse è senza dubbio concreto, sono diversi mesi che gli acquirenti d’oltreoceano agiscono per entrare in possesso dello stabilimento di Sinigo. La loro proposta di 9,2 milioni aveva dato il “la” all’ultima asta, a metà maggio. Nessun altro si era fatto avanti e la giudice aveva dunque assegnato la Solland ai sudamericani che però, nel frattempo, non avevano versato la promessa cauzione (10% della cifra d’acquisto). A quel punto, il magistrato aveva deciso di concedere un mese di tempo per la copertura dell’intera cifra. Tempo che è scaduto.

Ovviamente ciò non significa che il gruppo brasiliano non sia pronto a onorare gli impegni. O che sia concessa loro una proroga. Ma intanto si protrae l’attesa per conoscere il destino della fabbrica, fallita un anno e mezzo fa. In una vicenda che porta con sé pesanti effetti sul piano della sicurezza da un lato e su quello occupazionale dall’altro.(sim)













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