l’iniziativa

Mobbing: a Bolzano uno sportello per ricevere aiuto e sostegno

Si trova nell’ufficio della consigliera di parità e ci si può rivolgere per trovare supporto in maniera gratuita e anonima



BOLZANO. Da settembre 2021 è attivo Il Servizio antimobbing, che offre consulenza e assistenza non solo nei casi di mobbing, ma anche di straining, che consiste in situazioni di stress indotte sul lavoro a causa di una singola azione o provvedimento.

Il Servizio è stato presentato questa mattina, 18 febbraio, dalla Consigliera di parità Michela Morandini insieme alla presidente Rita Mattei, che ha ricordato come da tempo il mondo del lavoro reclamasse un intervento per affrontare "fatti caratterizzati da una conflittualità molto spesso sistematica, persistente e in progressivo aumento di intensità, casi di marginalizzazione che compromettono un sereno e dignitoso svolgimento del lavoro e sminuiscono la professionalità del o della dipendente".

La Consigliera di parità Michela Morandini ha confermato che la legge che istituisce il Servizio era stata richiesta e sostenuta, oltre che dal suo ufficio, dai sindacati e dalla Commissione provinciale per le pari opportunità per le donne, nonché dai Comitati unici di garanzia di varie amministrazioni pubbliche.

"È importante che le persone oggetto di mobbing, straining e violenza sul posto di lavoro ricevano aiuto molto presto: il Servizio antimobbing è un primo punto di riferimento.

Il nostro compito è quello di sostenere le persone colpite, consigliarle e costruire una rete di sostegno, anche in collaborazione con esperti del territorio", così la Consigliera di parità Morandini.

Ora chi si trova in una situazione di questo genere può accedere a un servizio di consulenza gratuito, con accesso possibile in forma anonima. Oltre alla funzione di consulenza, un altro compito importante del servizio è quello di informare e sensibilizzare, anche organizzando conferenze e incontri in collaborazione con istituzioni, rappresentati di interessi e associazioni.

"Il Servizio antimobbing", così ancora la Consigliera di parità, "è un primo passo, a riconoscimento del fatto che mobbing e straining possono essere un problema serio per le persone colpite e per le aziende". Il Servizio ha sede nell'ufficio della Consigliera di parità. 













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