Il provvedimento

Per Max Leitner scatta la sorveglianza speciale: "Socialmente pericoloso"

Misura emessa dal tribunale di Trento su richiesta del questore di Bolzano. Soprannominato "il re delle evasioni", 65 anni, è accusato di intimidazioni nei confronti di operatori sanitari. Non potrà uscire di casa tra le 21 e le 7, obbligo di soggiorno a Merano per tre anni

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BOLZANO. Nella mattinata di oggi, 26 marzo, agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Merano hanno notificato a Max Leitner la Misura di Prevenzione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza con Obbligo di Soggiorno nel comune di Merano per la durata di 3 anni. Leitner, 65 anni, di Bressanone, soprannominato il “re della fuga” a causa delle sue numerose evasioni dal carcere, era tornato libero a dicembre 2023: dopo 27 anni di carcere, era agli arresti domiciliari.

Su richiesta del questore di Bolzano Paolo Sartori, la misura è stata emessa dal Tribunale di Trento in considerazione del fatto che il destinatario è stata ritenuta persona socialmente pericolosa per aver commesso, nel corso degli ultimi decenni, una lunga e gravissima serie di reati – iniziata a partire sin dal 1978 con reati efferati quali rapine commesse in Italia ed in Austria, conflitti a fuoco ed altri fatti delittuosi contro il patrimonio e contro la persona – che rendono evidenti l’attualità della prognosi di pericolosità sociale ed il concreto rischio di reiterazione delle condotte illecite ed antisociali: per tutte queste considerazioni, il M. L. rappresenta un concreto pericolo ed una minaccia per la sicurezza pubblica.

Leitner "si è reso responsabile di ripetute intimidazioni nei confronti di Operatori sanitari meranesi, i quali si sono rivolti alle Autorità Provinciali di Pubblica Sicurezza – Commissario del Governo e Questore – per far cessare le condotte”, fa sapere la questura di Bolzano.

Leitner avrà ora l’obbligo di non uscire di casa prima delle 7 del mattino e di farvi rientro non oltre le 21, di fissare la propria dimora e di renderla nota all’Autorità di Pubblica Sicurezza, di non frequentare pregiudicati, di non detenere armi, di non partecipare a manifestazioni pubbliche, di portare sempre con sé il documento che certifica la sottoposizione alla Sorveglianza Speciale, di non avvicinarsi a locali, luoghi e Pubblici Esercizi abitualmente frequentati da pregiudicati.

"La sorveglianza speciale di pubblica sicurezza rappresenta una misura di prevenzione personale particolarmente afflittiva, che solitamente viene disposta nei confronti di pregiudicati di rilevante spessore criminale - ha precisato il questore Paolo Sartori -. Anche in questo caso, essa è stata ritenuta necessaria in considerazione non solo dei pregressi delinquenziali del destinatario, ma anche del persistente atteggiamento antisociale dallo stesso mantenuto, mai cessato nel corso del tempo, ma che, anzi, in epoca recente, si è manifestato con comportamenti minacciosi nei confronti di Operatori sanitari intervenuti per prestargli assistenza"

 













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