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Dobbiaco, l’idea dell’aeroporto per Cortina d'Ampezzo lanciata da Briatore fa discutere 

Il sindaco Rienzner preoccupato dalle ricadute su ambiente e paesaggio e per gli investimenti. Possibilista invece il presidente del Comprensorio Steger: «Migliorerebbe di sicuro i collegamenti della valle»


Fausto Da Deppo


VAL PUSTERIA. Flavio Briatore ha lanciato l’idea salendo nei giorni scorsi a Cortina d’Ampezzo per il suo nuovo investimento, il ristorante El Camineto: “Serve un aeroporto – ha detto - Non è possibile investire su Cortina e poi fare ore di coda in auto per arrivarci. L’aeroporto va bene anche se fatto nelle vicinanze. A Dobbiaco, ad esempio”. E un’idea di Briatore viaggia sempre veloce e anima il dibattito, fa pensare magari a un progetto e crea due fronti, favorevoli e contrari.

Fra questi ultimi c’è il sindaco di Dobbiaco Martin Rienzner. A caldo, dice “no”: “Penso che Briatore sappia che a Dobbiaco c’è un aeroporto militare e penso si riferisca alla possibilità di ampliarlo. Ma io non sarei favorevole, per più ragioni. Intanto, dico che come Comune lavoriamo bene con l’Aeronautica militare che gestisce l’attuale pista. Ma, ecco: è una pista in erba, utilizzabile da maggio a fine ottobre e, per il resto, aperta solo agli elicotteri. Andrebbe ingrandita, dotata di infrastrutture e asfaltata e questo rappresenterebbe un primo, notevole impatto sull’ambiente. Poi - continua il sindaco di Dobbiaco - andrebbe considerato il rumore dovuto a un numero di voli molto più elevato, anche trattandosi di piccoli apparecchi. E poi, per raggiungere Cortina i turisti atterrati dovrebbero mettersi in auto, sulla strada del passo Cimabanche, che non è il Falzarego, ma d’inverno avrebbe dei problemi a sopportare un certo traffico”.

Un capitolo in più della questione “passi e automobili”. Per Rienzner, alla fine, il turismo a Cortina “può appoggiarsi agli aeroporti a Treviso e Venezia” e l’economia pusterese “non ha bisogno di un aeroporto che darebbe più problemi che vantaggi”.

Scuote la testa anche Toni Schenk, ex rappresentante degli imprenditori del Comprensorio Val Pusteria, per il quale l’ipotesi di un aeroporto civile a Dobbiaco è semplicemente “uno scherzo”. Tanto più che la valle e la sua economia “guardano verso Bolzano e Innsbruck e Cortina ha già gli aeroporti veneti”.

È Robert Alexander Steger, presidente della Comunità comprensoriale Val Pusteria, il pù possibilista: “Potrebbe essere interessante: siamo una valle fra le montagne e aumentare collegamenti e contatti è un bene”.

Certo, i problemi non mancherebbero: “Difficile ampliare la pista militare, vista la vicinanza della statale”. Nemmeno i passi preliminari da compiere: “Andrebbero sentiti i Comuni, Dobbiaco in primis. E la popolazione locale. E bisognerebbe capire l’impatto di un’infrastruttura complessa come un aeroporto civile. Anche Bolzano e Laives ci sono passati”. Infine, sottolinea il presidente del Comprensorio pusterese, non è il caso di tirare in ballo esempi e precedenti ad esempio in Svizzera: “A St.Moritz la valle è più larga”. Ma sull’idea ci si può lavorare. Secondo Steger.

Non secondo Christian Tschurtschenthaler, ex sindaco a Brunico: “Per la Pusteria c’è l’aeroporto di Bolzano, per il quale si è visto tra l’altro come è andato il referendum sul rilancio (70,7% di no nel 2016, ndr). Questa idea dei voli civili su Dobbiaco, per me, è fuori discussione”.













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