IL CASO

Spot tra le Dolomiti, Audi in elicottero fino al rifugio Pisciadù

Cai ed Alpenverein duri: «Basta con le Dolomiti lunapark, non è certo questa la montagna che vogliamo rappresentare e pubblicizzare». Kompatscher: «La casa automobilistica ha chiesto il permesso di girare in quota, valutiamo con attenzione».



BOLZANO. Per lanciare una nuova linea Audi chiede alla Provincia di poter girare uno spot al rifugio Pisciadù - nel gruppo del Sella - con tanto di modello di punta da trasportare in quota in elicottero.

Questione per nulla gradita dal Cai e dall’Alpenverein che hanno una sola parola: «Per piacere smettiamola di snaturare le Dolomiti e di trasformare il patrimonio Unesco in un gigantesco lunapark».

Il presidente Arno Kompatscher da parte sua fa sapere che sì è vero, la richiesta di Audi è arrivata e se ne stanno occupando gli uffici di riferimento: «Ho detto di valutare la richiesta con molta attenzione anche al messaggio che si vuole dare. Audi ha comunque precisato che si tratta di pubblicizzare la nuova linea superecologica green e potrebbe essere interessante per noi se la nostra natura fosse accostata ad un messaggio di mobilità pulita».

Ma Georg Simeoni - presidente Alpenverein, l’associazione degli alpinisti sudtirolesi - è critico senza se e senza ma. «Non è certo questa la montagna che vogliamo rappresentare e pubblicizzare. Qualcuno mi deve spiegare che senso ha trasportare un’Audi in elicottero al rifugio Pisciadù a 2.585 metri di altezza quando lì non riesce a fare nemmeno un metro. Ma che la portino su strade dove riesce a correre. E poi gli elicotteri in montagna si dovrebbero usare solo per il soccorso... non per trasportare bolidi. Così facendo si violentano queste realtà».

E poi va rispettata anche la questione del patrimonio Unesco. Da tutelare e trattare con cautela. «La nostra montagna - spiega Carlo Alberto Zanella, vicepresidente del Cai Alto Adige - non ha bisogno di messaggi rombanti e roboanti che la fanno sembrare più un enorme lunapark che altro. Stiamo correndo in una direzione che non mi piace, ristrutturiamo rifugi e li trasformiamo in resort e portiamo in quota ed in zone assolutamente incontaminate ostriche e champagne... ma questo non è lo spirito di nessun vero alpinista e mi spiace che passino messaggi di una natura artefatta, manipolata, usata ad arte e piegata a logiche nelle quali chi ama sul serio queste nostre cime non crede affatto».













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