nuovi scenari

Il turismo altoatesino punta sull’innovazione 

Lo studio di Idm e Hgv. Gli attori del settore in futuro dovranno investire di più, cooperando. Attualmente sono ancora troppo poche le realtà che lavorano assieme: solo un terzo del totale



Bolzano. Uno studio di Idn e Hgv presenta lo stato dell’innovazione nel turismo altoatesino e le relative misure da attuare.

Gli attori del turismo altoatesino vorrebbero, in futuro, investire di più nell’innovazione, puntando soprattutto sulla cooperazione – sia all’interno del settore che con altri settori. Questo è il principale risultato emerso da un sondaggio condotto in primavera su quasi 9.500 attori del turismo, realizzato da Idm in collaborazione con l’Unione albergatori e pubblici esercenti (Hgv). L’obiettivo dell’indagine: determinare lo stato dell’innovazione nel settore turistico altoatesino. Attraverso misure appropriate, Idm ora vuole promuovere lo scambio e la possibilità di stabilire nuovi contatti per avviare cooperazioni e punta sulla consulenza e su un interessante programma di formazione sul tema.

«Se l’industria del turismo in Alto Adige vuole svilupparsi in modo sostenibile e qualitativo, l’innovazione è un fattore decisivo per raggiungere questo obiettivo», afferma l’assessore provinciale al Turismo Arnold Schuler. Studi internazionali dimostrano che le aziende innovative sopravvivono meglio alle crisi e si sviluppano maggiormente e più velocemente di quelle che non puntano sull’innovazione. Questo può essere applicato anche al settore turistico. «Chi innova, vince. Per questo, insieme a Idm e ai partner, vogliamo stimolare l’innovazione in tutti gli ambiti delle imprese turistiche e sostenerle nel miglior modo possibile. La strategia di intraprendere percorsi coraggiosi e innovativi nel settore del turismo è già presente nel Programma provinciale per lo sviluppo del turismo», così Schuler.

Anche Hgv è convinta dell’importanza dell’innovazione. «Le innovazioni sono essenziali per l’ulteriore sviluppo delle aziende e per garantire la qualità», afferma il presidente Manfred Pinzger. Non a caso, Hgv ha identificato l’innovazione come uno dei tre temi strategici per il futuro e ha creato un apposito centro di sviluppo e informazioni. «In futuro, Hgv supporterà in maniera consistente l’innovazione, in collaborazione con Idm, il parco tecnologico, l’università, gli istituti di ricerca e altre associazioni», sostiene Pinzger.

Come emerge dallo studio, più della metà delle aziende intervistate prevede di introdurre innovazioni nei prossimi cinque anni. Il 65% vorrebbe farlo nell’ambito della sostenibilità. Altri ambiti di innovazione citati sono la comunicazione con gli ospiti, l’edilizia e le energie rinnovabili, i nuovi servizi e le offerte in loco, i processi interni e l’ambito delle risorse umane. Nel 72% delle aziende, l’innovazione è un tema di competenza del capo: questo significa che è il proprietario ad occuparsi personalmente dell’argomento.

«Una nuova era di pionieri del turismo è all’orizzonte», di questo è convinto Wolfgang Töchterle, direttore del dipartimento Marketing di Idm e responsabile per il turismo. Al momento, il terreno per l’innovazione nell’industria turistica altoatesina non è ancora abbastanza fertile. Ciononostante, sono sempre più numerosi i pionieri che dimostrano coraggio e hanno successo sul mercato con concetti innovativi e sostenibili. Il che non sorprende: «Il 79% dei nostri potenziali ospiti è disposto a pagare di più per un prodotto sostenibile e innovativo», afferma Töchterle.

Tuttavia, le attività che si svolgono in un network di innovazione sono ancora troppo poche.

Infatti, negli ultimi cinque anni solo un terzo degli intervistati ha avviato una cooperazione per lavorare insieme a uno o più partner allo sviluppo di un’innovazione. Nonostante questo, quasi il 70% ritiene che le cooperazioni siano importanti o molto importanti per la capacità di innovazione del turismo e auspica una maggiore cooperazione con partner, come altre imprese ricettive e agricole, ma anche con enti e partner di altri settori.

Allo stesso modo, circa il 70% ritiene che il turismo in Alto Adige trarrebbe beneficio da uno scambio di conoscenze più intenso tra i partner. «Per essere innovativo, il turismo ha bisogno degli altri settori», afferma Wolfgang Töchterle. «Il turismo è un settore trasversale. Senza un approccio intersettoriale, le imprese raggiungono rapidamente i propri limiti. Gli studi del Boston Consulting Group lo dimostrano chiaramente».

Alla domanda su cosa abbia finora ostacolato o impedito l’introduzione di innovazioni in azienda, le imprese più piccole hanno nominato in particolare due fattori: la mancanza di tempo e le risorse finanziarie insufficienti.

La buona notizia: il 66% delle aziende vorrebbe investire di più nell’innovazione rispetto alla generazione precedente, ma il 23% non è ancora sicuro di essere in grado di farlo. DA.PA













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