Torna Interpoma, tutto sulla mela con 461 espositori

Il presidente Hilpold: piattaforma più importante al mondo Previsti 20 mila visitatori, mercato nel complesso stabile


di Renato Brianti


BOLZANO. Il mercato delle mele nazionale, nonostante un piccolo calo complessivo della produzione rispetto all’anno passato (-1,40%) si mantiene stabile intorno alle 2.250.000 tonnellate. Di queste, quasi il 50% viene prodotto in Alto Adige e se consideriamo anche il vicino Trentino la percentuale sulla produzione nazionale raggiunge il 75%. Numeri importanti che raccontano anche il successo di Interpoma, la manifestazione del settore che partirà domani 24 novembre alla Fiera di Bolzano.

«Prevediamo oltre 20.000 visitatori - esordisce Armin Hilpold, presidente della Fiera - siamo alla 10° edizione e questa è ormai diventata, per il settore, la piattaforma più importante al mondo. Per questo abbiamo previsto un’intensa attività di contorno, non soltanto all’interno della fiera. Abbiamo organizzato anche un congresso intitolato “La mela nel mondo” che ha trovato l’adesione di oltre 1000 persone di 70 Paesi differenti, questo fa capire quanto importante sia ormai il suo risalto internazionale». Un totale di 461 espositori dei quali 159 provenienti dall’estero, presentano una manifestazione in costante crescita per un settore che vede l’Alto Adige in evidenza, sia numerica che qualitativa. Per Alessandro Dalpiaz, direttore di Assomela, l’associazione che raggruppa i produttori del 20% del mercato europeo, la situazione del mercato nel complesso è stabile. “Nonostante il quadro italiano sia complicato - spiega il trentino Dalpiaz - e quello europeo ancora instabile, la tendenza al ribasso è piccola, la produzione europea annuale complessiva dovrebbe aggirarsi intorno a 11.800.000 tonnellate con una riduzione del 4,5% rispetto al 2015”.

Come è messo l’Alto Adige? “Molto bene, rispetto al resto d’Italia ha un’organizzazione che lo pone in un vantaggio competitivo. L’Alto Adige produce oltre un milione di tonnellate l’anno che corrisponde quasi alla metà di tutta la produzione italiana, conteggiando anche il Trentino possiamo vedere che la regione intera produce il 75% del mercato nazionale e quasi il 20% di tutta la produzione comunitaria. Ragionando in termini di sistema cominciano ad essere numeri importanti”. Diceva quadro europeo difficile? “La conferma dell’embargo russo e la difficoltà di accesso ad alcuni Paesi nordafricani che hanno barriere fitosanitarie, tecniche o tariffarie, come l’Algeria, rallentano le nostre esportazioni. Nel mercato europeo si prevede meno merce di alta qualità e più prodotto destinato all’industrializzazione. La Polonia, ad esempio, ha perso quasi il 25% della sua produzione a causa della grandine e questo finirà involontariamente per favorire la nostra produzione”. Ritornando alla Fiera e pensando al futuro, conclude Hilpold: «abbiamo organizzato, per la prima volta l’Interpoma Innovation Camp, due giorni di incontri con una piattaforma che coinvolge 50 esperti del settore, molti dei quali giovani, che valutano idee innovative per entrare in nuovi mercati. È un modo di pensare l’Interpoma dei prossimi 10 anni».













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