Csc, stop clausole di salvaguardia

Centro studi Confindustria, governo si impegni con l'Ue

ROMA


(ANSA) - ROMA, 15 FEB - "Occorre liberarsi quanto prima" delle clausole di salvaguardia "ancora attive (28,8 miliardi tra il 2020-21) in modo da restituire credibilità ai conti pubblici.

Il Governo dovrebbe proporre alla Commissione Ue un piano in cui si impegna a non introdurre nuove clausole e a coprire una quota sufficientemente ampia di quelle in vigore". Lo sostiene il Centro studi di Confindustria, sottolineando che il ricorso alle clausole, negli ultimi anni basate sugli aumenti di Iva e accise, non sta avendo l'effetto di "rassicurare istituzioni europee e mercati, motivo per cui erano state introdotte", ma di "aumentare l'incertezza sui conti pubblici italiani. Gli obiettivi programmati finiscono, infatti, sistematicamente per non essere raggiunti a causa della sterilizzazione in larga parte a deficit delle clausole".













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