Operai fucilati, ieri la Giornata del ricordo 

In via Volta e in via Siemens ieri le cerimonie per le stragi naziste del 3 maggio 1945 in Zona



BOLZANO. Operai, partigiani, uccisi nella Zona. Il ricordo del 3 maggio 1945 è tutto per loro. Bolzano da diversi anni ha aggiunto una giornata di celebrazioni al 25 aprile. Il sindaco Renzo Caramaschi e l’Anpi sono tornati ieri in via Volta e in via Siemens per deporre nuove corone davanti alle lapidi che ricordano i rastrellamenti e le esecuzioni dei nazisti dopo gli scontri del 3 maggio. E ancora una volta Marco Cavattoni ha seguito la cerimonia con il cartello che racconta come dovrebbe essere la nuova lapide, promessa da Caramaschi: i nomi degli 11 morti di via Volta, cui finalmente si aggiungeranno i 19 feriti, come suo padre Andrea Cavattoni, perché «non ci sono solo i martiri, i partigiani morti, è giusto ricordare anche chi scelse la resistenza e si salvò la vita, anche con incubi tutta la vita, menomato o lesionato nella psiche». Caramaschi ricorda la pietà dovuta a tutti i morti, «ma poi c’è chi è morto per una causa giusta. Erano giovani, hanno combattuto per la democrazia. Non sono valori dati una volta per sempre. Dobbiamo recuperare quell’entusiasmo, ricordare le loro storie nelle scuole perché i giovani se ne approprino». Così anche Guido Margheri (presidente Anpi): «Sono storie che ci parlano di oggi, dei nuovi razzismi, fascismi e populismi. Se abbiamo una Costituzione forte lo dobbiamo anche a chi si è sacrificato. Questi luoghi devono vivere, per questo abbiamo proposto che ogni luogo della memoria venga adottato da una scuola».

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