Appeso al Comune un monito contro ogni sfruttamento

Merano. Fino a oggi, Giornata europea contro la tratta di esseri umani, è esposto sul balcone dell’ufficio del sindaco, in via Portici, uno striscione con la scritta "Merano non tratta", a...



Merano. Fino a oggi, Giornata europea contro la tratta di esseri umani, è esposto sul balcone dell’ufficio del sindaco, in via Portici, uno striscione con la scritta "Merano non tratta", a significare la particolare sensibilità dell’amministrazione comunale meranese al tema della tratta degli esseri umani. L’iniziativa è promossa in collaborazione con il team del Progetto Alba.

La ricorrenza vuole far riflettere sui fenomeni dello sfruttamento sessuale, del lavoro gravemente sfruttato, dell’accattonaggio e delle economie criminali forzate (spaccio e furti), dei matrimoni forzati e del traffico di organi. Il sindaco Paul Rösch sottolinea che «per contrastare le reti criminali e sostenere le vittime è fondamentale la collaborazione tra tutti i soggetti istituzionali che operano per la legalità e per l’affermazione dei diritti fondamentali dell’essere umano. Altrettanto fondamentale è l’impegno di tutti i cittadini a segnalare situazioni che potenzialmente nascondono una grave violazione dei diritti, favorendo l’individuazione delle persone coinvolte. Mantenere viva la speranza di tante donne, uomini e minori e contribuire a far sì che non cadano nella rete dello sfruttamento è un dovere morale di tutti noi».

In Italia, da oltre vent’anni, è presente una rete nazionale antitratta, finanziata dal Dipartimento per le pari opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. Attualmente è composta da 21 Progetti territoriali, a guida pubblica e del terzo settore, che ogni anno forniscono assistenza, accoglienza, protezione e inclusione sociale a circa mille persone vittime di tali reati, valutano oltre 5 mila casi di sospetto grave sfruttamento e contattano sulle strade, nei luoghi di lavoro e nei luoghi di dimora informale circa 30 mila persone tra le popolazioni a rischio. In Alto Adige è attivo dal 2003 il Progetto Alba, gestito da Volontarius, La Strada-der Weg e Consis con la regia e il sostegno della Provincia (Ufficio tutela minori e inclusione sociale) a tutela e accompagnamento all’inclusione sociale di persone trattate e sfruttate, le cui condizioni di vulnerabilità sono state aggravate dall’emergenza sanitaria.













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