«Per l’edilizia sarà un anno positivo»

Sindacati d’accordo sulle aspettative per il 2017: il cantiere del Tunnel porterà lavoro anche alle aziende locali


di Robert Tosin


BOLZANO. È stato il settore più maltrattato dalla crisi, quello che ha lasciato più vittime sul campo, quello che più tardi di tutti ha osato alzare la testa. Ma adesso il peggio sembra alle spalle. L’edilizia ha tornato ad ingranare e a riprendere il ritmo, certo ben lontano dai tempi d’oro e che probabilmente non torneranno più, ma in modo sufficiente per far pensare di essere quasi fuori dal tunnel. La pensa così anche Maurizio D’Aurelio che per la Uil segue il settore dell’edilizia.

Siamo fuori dal tunnel?

Da metà dell’anno scorso i dati sono in leggera e costante risalita. Credo che anche quest’anno continuerà il trend positivo.

La crisi ha fatto piazza pulita. Come sono oggi le aziende che hanno superato la bufera?

Più forti e più solide. Si sono salvate quelle che avevano diversificato, magari gestendo anche agenzie immobiliari o il settore habitat, e quelle che avevano rischiato e erano uscite dai confini provinciali.

Anche qui la risposta positiva arriva da una specie di export del lavoro locale?

Certo che sì. La formula vincente è quella della qualità e le nostre aziende edili hanno mediamente una qualità nel lavoro superiore ad altre. E il cliente queste cose le nota. Mi viene in mentre tra le altre la Oberhosler: i cantieri che ha avuto in giro per l’Italia hanno dato soddisfazioni.

Il problema che ha strozzato molte aziende edili è stata la mancanza di liquidità. Ora è cambiato il rapporto con le banche?

La politica “avara” delle banche non ha premiato, ma credo che ora il momento sia diverso e quindi anche le banche torneranno a fare il loro mestiere.

Anche nell’edilizia c’è un abuso dei voucher.

Tutt’altro. In questo settore i voucher non vengono usati, perché esistono all’interno del contratto gli strumenti per affrontare i periodi limitati di assunzione. I voucher non convengono nemmeno al datore di lavoro.

Il 2017 porterà lavoro?

Sono ottimista, ma i dati suggeriscono un trend positivo anche per quest’anno. Proseguirà, credo, il movimento nel campo delle ristrutturazioni, ma si stanno anche muovendo i lavori pubblici. Penso, ad esempio, al Bbt. È vero che gli appalti vanno ad aziende strutturate in altri modi rispetto a quelle presenti nell’Alto Adige, però è vero che a cascata il lavoro ricadrà anche sulle nostre aziende per lavorazioni particolari o attraverso i sub appalti.

In sintonia con il collega, anche Michele Pavan.

Dal suo osservatorio che 2017 può prevedere per il settore dell’edilizia?

Sarà un anno positivo, se il trend rilevato lo scorso anno proseguirà. E i presupposti perché lo faccia ci sono tutti. Si vedono più gru in giro e questo è positivo. Le ristrutturazioni tirano sempre, anche grazie agli incentivi statali soprattutto sul fronte del risparmio energetico.

Il lavoro non manca, dunque.

Non siamo ai livelli di 5 o 6 anni fa, di sicuro, ma le opportunità ci sono. E quest’anno partiranno i lavori importanti al Bbt, lo scavo sotto l’Isarco e al costruzione delle canne. Ci sarà spazio anche per le nostre aziende, senza dimenticare poi altri lavori pubblici di viabilità e infrastrutture.

Si costruisce, ma l’immobiliare fa ancora fatica.

Qualcosa si muove e comunque c’è da pensare che l’acquisto di una casa è sempre e comunque un atto importante, un passo difficile. Si dovrebbe puntare ad offrire alle famiglie un potere d’acquisto maggiore in modo da creare un giro economico virtuoso. E questo si può fare attraverso il rinnovo dei contratti di lavoro.

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