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Acqua potabile, in pochi anni rincari volati al 64 percento 

Critica la Civica. Il costo al metro cubo sale a 1,64 euro. Nel 2020 era ancora sotto l’euro Colpa anche degli aumenti energetici che pesano sul pompaggio dalla falda ai 12 pozzi cittadini



BOLZANO. Un ritocco del 5,5% delle bollette idriche, ritenuto necessario per controbilanciare i rincari dell’energia elettrica utilizzata per pompare l’acqua dalla falda ai pozzi e da questi a casa dei bolzanini. Lo ha deciso martedì la giunta comunale. «In pochi anni rincari del 64%, inaccettabile», attacca adesso la Civica per Bolzano, la quale con un’interrogazione chiede perché il municipio, come accaduto a Laives, pur potendoselo permettere, non si sobbarchi parte dell’aumento.

Come chiarisce il consigliere comunale Claudio Della Ratta, il regolamento per l’uso e la distribuzione dell’acqua potabile disciplina la tariffa idrica, che viene decisa annualmente dalla giunta comunale, mentre la tariffa per allontanamento e depurazione è unitaria e viene definita da delibera provinciale.

Il nuovo Regolamento provinciale segue la Direttiva quadro dell’Ue sulle acque 2000/60/EC e prevede la copertura integrale dei costi.

«E così è avvenuto in questi ultimi due anni, dove i costi per l’energia necessaria al trasporto dell’acqua in superficie (dei quali il 30% pompato inutilmente perché poi disperso nella rete, come certifica il rapporto 2022 sull'ecosistema urbano in Italia, curato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e il Sole 24 Ore, ndr) sono stati influenzati dai forti aumenti registrati a partire dall’autunno 2021 e questo ha inciso conseguentemente sull’incremento delle tariffe».

Gli aumenti previsti su tutte le sue componenti dalla delibera della giunta comunale di Bolzano numero 727 del 15 dicembre 2021 sono pari al 29,4% rispetto al 2021 e al 36,5% rispetto al 2020 e la somma dei ricavi dei tre servizi (consumo, allontanamento e depurazione) coprirà interamente i relativi costi con una percentuale del 100,7% (quindi superiore al 100%).

Con la delibera della giunta comunale di Bolzano numero 689 di due giorni fa, ai consistenti aumenti degli ultimi due anni (36,5%) si somma un ulteriore aumento medio dichiarato del 5,5%, «in realtà probabilmente maggiore», che coprirà interamente i relativi costi con una percentuale del 103,2% (superiore al 100%).

La tariffa fissa e la tariffa variabile dell’acqua potabile, così come delle bocche antincendio, viene infatti aumentata del 19,9% e la tariffa di depurazione viene aumentata del 2,7%, mentre viene ridotta del 13,3% la tariffa per la fognatura e dell’8,4% la tariffa per l’allontanamento.

Della Ratta chiarisce: «A Bolzano una famiglia con un consumo medio troverà nella bolletta 2023 una spesa “dichiarata” per la parte variabile pari a 245 euro; si deve poi aggiungere la tariffa fissa, a seconda della dimensione del contatore, aumentata a sua volta del 19,9% rispetto all’anno precedente.

Il costo per metro cubo di acqua potabile inclusa fognatura e depurazione per le famiglie di Bolzano ammonta a 1,64 euro. «Con un aumento di oltre il 64% rispetto a qualche anno fa - così La Civica - quando questo importo era inferiore all’euro».

Le normative prevedono che la copertura dei costi per il servizio sia da porre a carico dell’utenza, ammette il consigliere Della Ratta, «ma è altrettanto vero che uno sforzo per dilazionare ad esempio gli aumenti (il Comune a fine anno aveva 100 milioni di euro in cassa, molti dei quali si spenderanno tra anni) o individuare delle alternative parziali per ridurre l’impatto, sarebbe stato in questo periodo forse doveroso. Facile amministrare limitandosi ad aumentare le tariffe».

Ad esempio il Comune di Laives, virtuosamente rispetto a quello di Bolzano, lo scorso anno si è accollato il 10% dei costi, facendo ribaltare sui cittadini un po’ meno del totale.

Le informazioni finora fornite dalla giunta, va oltre, vengono ritenute carenti: «Direi assenti, con nessun passaggio in commissione e con la delibera di giunta che fa riferimento ad un piano finanziario allegato e parte integrante della stessa, che però non è stato allegato nell’Albo Pretorio». Se il Comune di Laives ha potuto accollarsi il 10% delle spese che alimentano la tariffa per l’acqua, «lo può certamente fare anche Bolzano, e dovrebbe attivarsi al più presto senza nascondersi dietro la direttiva Ue, che Laives lo scorso anno aveva dimostrato poter essere almeno in parte disattesa». DA.PA

 













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