Cultura ebraica, centinaia di persone in sinagoga

Visite al museo, spettacoli e conferenze per tutto l’arco della giornata di ieri Con «Caffè Odessa» un affascinante viaggio musicale, non solo «klezmer»


di Ezio Danieli e Gigi Bortoli


MERANO. Porte aperte ieri alla sinagoga di Merano in occasione della Giornata europea della cultura ebraica. La nostra città fa parte, infatti, delle 72 località italiane e a quelle europee che hanno aderito all'iniziativa "Ponti e attraversamenti" che intende mettere a disposizione della popolazione di uno spaccato della cultura ebraica attraverso una serie di eventi: visite guidate, concerti, spettacoli, conferenze. A Merano è stato possibile visitare la sinagoga ed il museo che si trovano in via Schiller. Elisabetta Rossi, in qualità di presidente della comunità ebraica, ha fatto da cicerone assistita dai suoi collaboratori. Numerosi i visitatori per tutta la giornata.

Da rimarcare il viaggio affascinante con il concerto “Caffè Odessa” tenutosi in sinagoga dalla formazione di Miriam Camerini. Al centro di questo percorso musicale i tre musicisti (e cantanti) hanno materializzato proprio le fonti di una musica che ha attinto dalle diverse aree d’Europa, ma anche nelle terre bagnate dal Mediterraneo. Musica di contaminazioni che non si ferma alla forma di musica ebraica più nota, il klezmer, ma che nel corso degli anni, ad esempio, oltrepassando l’Oceano Atlantico, ha contribuito non poco a dar forma, assieme ad altre culture, alla musica americana propriamente detta.

Ed è parso quasi sacrilego sentir eseguito nel tempio ebraico uno dei motivi americani da collocare tra gli intramontabili, quel “White Christmas” di Irving Berlin, autore di origine ebraica, le cui songs hanno marchiato la musica a stelle e strisce. Un altro elemento insito nella cultura ebraica, il sagace gusto dell’ironia, del paradosso, che sempre attraverso la musica si materializza in divertentissime gags che possono sfociare nel cabaret.

E anche questo aspetto è stato uno degli elementi messi in risalto nel corso del concerto, utilizzando ancora una volta una composizione quanto mai esilarante dello stesso Berlin, in questo caso assai più vicino che non il “White Christmas” al suo mondo culturale di base, la cultura ebraica, appunto. Ma come tutti i viaggi, anche quello intrapreso da “Caffè Odessa”, doveva approdare ad un porto: Israele, la Terra Promessa. E a questo punto i tre protagonisti del concerto hanno gettato uno sguardo sulla ricerca di una musica ebraica che porti in sé l’attualità di una realtà costituita dallo stato ebraico. Una musica e un repertorio in divenire e nel quale far convivere le strutture melodiche, ritmiche ed espressive che provengono da diverse aree geografiche (Spagna, Est Europeo, ma anche stilemi musicali mediorientali come la musica araba) con elementi musicali contemporanei. Al termine tanti gli applausi da un pubblico che ha affollato la sinagoga come nelle grandi occasioni con circa 250 persone.

La Giornata della cultura ebraica è continuata poi alle 16 con una conferenza di Laura Sedda sul ruolo degli ebrei e sul loro impegno nelle città di Merano e Bolzano. A seguire altre visite guidate nella sinagoga e al museo con la presidente Elisabetta Rossi che ha avuto modo di illustrare le due strutture ai molti curiosi che hanno contribuito, con la loro presenza, a valorizzare la giornata europea dedicata alla cultura ebraica.

È il caso di ricordare che a sinagoga di Merano risale al 1901 e che da alcuni mesi la sinagoga meranese è sotto costante controllo da parte dell'Esercito tramite l'operazione "Strade sicure" .













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