C’è sempre chi teme che l’avvento di un governo tecnico finisca per travolgere i partiti. Persino per renderli inutili agli occhi di qualcuno. C’è invece chi auspica che i partiti approfittino di situazioni anomale, come quella che s’è creata in Italia, per cercare nuove vie, per compattarsi, magari per dar vita a nuove aggregazioni. Perché dei partiti e della politica ci sarà sempre bisogno. Con l’avvento di Draghi s’è però prima frantumato il Movimento ...
Non ci sono parole. Spesso la società, nel suo complesso, se la cava così. Di fronte a un delitto. Di fronte a un lutto. Di fronte a fatti della vita e della morte che invece di parole hanno bisogno. Le parole possono piacere. O possono risultare abrasive, quasi intollerabili. Ma sono necessarie. Il nostro quotidiano compito è quello di trovarle, le parole. Per parlare della giovane mamma Barbara Rauch e di chi l’ha uccisa ad Appiano un anno fa, ...
Non sempre è l’ultima a morire, la speranza. Questa volta è infatti morta per prima. Dopo poche ore. In un grumo di terrore, supposizioni, incubi e sostanziali certezze. S’è spenta immediatamente negli occhi di Madè, la speranza: la figlia di Laura e di Peter in questi giorni è diventata la figlia di un’intera comunità che ha sofferto con lei, cercando risposte a qualcosa di disumano che l’umanità non può conoscere. Ma è morta anche nello sguardo ...
Il momento è quello sbagliato: per una crisi che non è solo politica, ma strutturale, perché è il sistema nel suo complesso a soffrire. Vuoi per la pandemia. Vuoi, soprattutto, per ciò che la pandemia ha prodotto: in termini economici, sociali, persino psicologici. Nulla sarà più come prima, anche se su più d’uno striscione abbiamo scritto (e sognato) il contrario. L’uomo è quello giusto. Ed è giusto da sempre, a ben guardare. Un predestinato. Un ...
Più che una crisi di governo, è una crisi di nervi. E ai tecnici che puntano su maggioranze Ursula (pensando a quella che fece decollare il governo europeo della Von der Leyen) o che prospettano altre strane intese, va ricordato che il segreto è un altro: l’istinto di sopravvivenza. Il nome da attribuire all’intesa sulla quale molto probabilmente si reggerà il Paese sarà dunque un altro. Quello che nascerà andrà infatti chiamato governo Bostik: perché ...
Facciamo i conti con la memoria, in questi giorni. Soprattutto per il “Giorno della memoria”, quel 27 gennaio che ha il merito di farci tornare con il pensiero alla Shoah e il demerito di permettere a molti di noi di pensarci solo per poche ore all’anno. Certo, potrebbe anche andare peggio, considerato che negazionisti e revisionisti ormai spopolano, ottenendo spesso uno spazio e un ascolto spropositati. Ma il fatto resta: fatichiamo sempre a confrontarci ...
Lo chiamavano il ragno della Dolomiti, Cesare Maestri. Ma era una libellula caparbia. Un uomo fatto con la stoffa dei suoi stessi sogni.Un ragazzo diventato montagna. Nei ricordi, si fanno spazio le sue mani. Quei suoi occhi. Quel suo corpo che è stato un monumento di pelle e di roccia dedicato all’alpinismo di un tempo senza tempo. Più di 3500 scalate. Spesso da solo. Accompagnato dal rumore del suo respiro, dallo scalpiccio dei suoi passi leggeri ...
Si può sempre guardare in diversi modi, un bicchiere. C’è chi lo vede sempre mezzo pieno, chi lo vede quasi sempre mezzo vuoto e anche chi lo vede com’è davvero: mezzo pieno e mezzo vuoto. Ma a volte bisogna fermare l’occhio nel punto giusto, per vederlo bello pieno, il bicchiere della vita. E in queste ore il punto giusto è di nuovo in mezzo a una coda. Un’ordinata teoria di persone. Una fila in parte simile a quella di un pugno di settimana fa, ...
Mi spiace che papà non possa leggere i giornali di questi giorni. Mi spiace che non possa leggere i meravigliosi messaggi che mi hanno travolto ieri: un mare fatto di lacrime, di riconoscenza, ricordi unici e preziosi. C’è chi mi ha parlato del maestro, della guida, dell’esempio. C’è chi mi ha parlato di grande libertà intellettuale e di pensiero, di rettitudine morale, di sottile ironia e di etica. Altri hanno puntato sull’eleganza, sullo stile, ...
Il capitale civico è solido. Persino stupefacente per la sua dedizione. Di solito lo si misura attraverso la partecipazione al voto. Questa volta è molto diverso. Non si va infatti al seggio per votare, ma per votarsi a una causa nobile: per offrire una disponibilità individuale che diventa impresa collettiva. Perché lo screening di massa - una scelta vincente della nostra autonomia che il resto del Paese, a cominciare dal vicino Trentino, dovrebbe ...