Gabriella come Asterix, “l’Alimentari” che resiste
Uno dei pochi negozi di vicinato che a Bolzano tiene ancora testa all’assalto dei supermercati. Mazzetto ha 83 anni, di cui 54 passati dietro il bancone: «Se smetto, muoio. È la mia vita»
Uno dei pochi negozi di vicinato che a Bolzano tiene ancora testa all’assalto dei supermercati. Mazzetto ha 83 anni, di cui 54 passati dietro il bancone: «Se smetto, muoio. È la mia vita»
Il 2 dicembre 1943 il fratello Bruno gli morì accanto sotto le macerie della loro casa di via Rosmini, durante un bombardamento. Nel 1944 aderì alla Resistenza
Va in pensione Arervo, il poliziotto che il 6 agosto 1992 mise le manette al serial killer dopo una caccia durata tutta la notte. «Nell’83 vidi il corpo di Marcella Casagrande. Certe cose ti segnano per sempre»
I 90 anni dell’attrice. Nel gennaio del 1956 fu l’ospite d’onore a una cena di gala al Grand Hotel Bristol
Bolzano. Erano ragazzini durante la guerra e adolescenti durante la ricostruzione. Nati e cresciuti tra le Semirurali e le case dei ferrovieri, il racconto vivo e unico di una città in macerie che voleva risorgere
Deportato dai tedeschi in Polonia, sopravvissuto al campo di concentramento. «Ho detto no ai fascisti della RSI. Non volevo tornare a casa dal lager per sparare ad altri italiani»
Pioniere delle riprese subacquee (ha filmato il record di Enzo Maiorca), pratica ancora l’apnea. «La parola anziano va abolita, uno è quello che si sente»
IL VIDEO Del tuffo collettivo: con lui presenti la moglie Maria, le figlie Cristina e Paola, le nipoti Federica e Susanna
Era il 15 giugno 2004, parlò davanti al muro del Durchgangslager. La scelta della Resistenza, l'arresto da parte della Gestapo. La detenzione nel campo di Bolzano e poi nei lager in Austria. Fu testimone d'accusa contro Misha Seifert, la SS ucraina condannata all'ergastolo. Diede anche un generoso contributo per il restauro del muro di cinta del campo di concentramento di via Resia. "Sono un miracolato. Non posso dimenticare"
La storia. Il 25 giugno 1943, alla vigilia dell’implosione del fascismo, il capitano di vascello Toyo Mitsunobu, contrammiraglio dell’imperatore Hirohito, addetto navale dell’ambasciata di Roma, sposta la sede diplomatica dalla capitale a Merano, città ospedale che gli alleati non possono bombardare. Il suo autista fidato è l’autiere Amos De Marchi che, un anno dopo, lo accompagnerà all’appuntamento con la morte: una pallottola in testa dai partigiani.
La storia. La cerimonia al “Nucleo Alzheimer” della casa di riposo Don Bosco di Bolzano, dove Luigi Degasperi vive da tre anni. La moglie Marisa: «Rinnoviamo le promesse come atto di resilienza e resistenza contro una malattia orribile che tenta di strapparci chi amiamo»