Artigiano ubriaco al volante provocaincidente mortale e fugge: arrestato

Heinrich Gstrein, ottantunenne pensionato di San Leonardo di Passiria,  è morto nella sua auto schiacciata da una betoniera che ha invaso la corsia opposta per colpa dell'autista di un furgone, che dopo aver provocato l'incidente ha tentato la fuga ma è stato preso



SAN LEONARDO. C’è un conducente in stato di ebbrezza e un tubo di Pvc fissato male, all’origine del tragico incidente che ieri pomeriggio è costato la vita a Heinrich Gstrein, ottantunenne pensionato di San Leonardo di Passiria. Un sinistro con una dinamica che ha dell’incredibile, ricostruita dai carabinieri sulla base di testimonianze dirette e degli elementi raccolti sul posto.
Sono le 14.55, quando la betoniera della ditta Gufler, condotta da M.H., ventisettenne di Stulles, incrocia il furgone guidato da Johann Hofer, quarantasettenne di Moso, davanti al distributore di carburante che si trova sulla statale, all’ingresso del paese.
Il tubo di polietilene color arancio, probabilmente fissato non proprio a regola d’arte, sporge oltre la sagoma del mezzo, forse un sobbalzo ne provoca l’ulteriore spostamento laterale. Fatto sta che il terminale del tubo colpisce violentemente il conducente della betoniera attraverso il finestrino aperto. M.H. subisce un forte trauma al torace, i dolori lancinanti gli fanno perdere il controllo del mezzo pesante, che sbanda sulla sinistra e, privo di guida, va ad invadere la corsia opposta. Proprio nel momento in cui, dalla direzione opposta, sta sopraggiungendo la Volkswagen Fox condotta da Heinrich Gstrein, ottantunenne muratore in pensione residente a San Leonardo. Al suo fianco siede la moglie coetanea, Martha Kofler. La coppia non il tempo di rendersi conto di quanto sta accadendo. La pesante betoniera investe l’auto sullo spigolo anteriore sinistro, sale sulla carrozzeria fino all’altezza del conducente schiacciandola a terra e trascina il rottame per una ventina di metri.
Heinrich Gstrein non ha scampo, muore sul colpo imprigionato nella bara di lamiera. La moglie viene risparmiata, pur incastrata nell’abitacolo e politraumatizzata, con ferite al volto, alle braccia e alle gambe, non perde conoscenza.
L’allarme alla centrale operativa del 118 mette in moto i vigili del fuoco volontari del paese, i sanitari della Croce bianca, e fa levare in volo ben due elicotteri, il Pelikan 1 dal San Maurizio di Bolzano e il Pelikan 2 dall’elibase di Bressanone. Sul posto viene fatto intervenire anche un camion dotato di gru, nessun soccorso è possibile senza il preventivo spostamento della betoniera investitrice.
Intanto l’attenzione dei carabinieri è concentrata sulle mosse dell’artigiano alla guida del furgone. L’uomo, dopo il primo impatto è stato visto rallentare per poi darsi alla fuga. Sulle sue tracce si metteranno i carabinieri di Moso, San Leonardo e Avelengo che, grazie alle testimonianze lo rintracceranno poco dopo nei pressi di casa, a Moso, in evidente stato d’ebbrezza. Nel corso del pomeriggio, l’uomo, che risulta essere pregiudicato, verrà arrestato per omicidio colposo, omissione di soccorso e guida in stato d’ebbrezza.
Coinvolta marginalmente, con leggeri danni alla carrozzeria e nessuna conseguenza per il conducente, anche una Ford S-Max che si è vista arrivare addosso il tubo dopo l’impatto con la betoniera.
Delicatissimo il lavoro dei vigili del fuoco, una volta spostato il mezzo pesante, chiamati a sventrare la Wolksawagen Fox con le pinze idrauliche per liberare la donna ferita e il corpo della vittima. Questo mentre gli equipaggi dell’elisoccorso si concentrano su Martha Kofler, le cui condizioni vengono definite gravi, ma non versa in immediato pericolo di vita. La donna viene estratta dalle lamiere contorte, stabilizzata, immobilizzata e caricata sul Pelikan 2 che si leva immediatamente in volo per fare prua verso Bolzano, dove poco dopo la paziente verrà presa in consegna dai medici del San Maurizio per le cure del caso. Il corpo senza vita di Heinrich Gstrein viene invece composto nella cappella mortuaria del paese dove riceve subito la visita dei due figli.
Per consentire le operazioni di soccorso e di recupero dei mezzi incidentati la strada resta chiusa al traffico per quasi due ore.

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