Bressanone, Peter Brunner a processo per truffa

La vicenda è legata alla compravendita di immobili in Pusteria. L’assessore: «Sono sereno e uscirò pulito»


di Tiziana Campagnoli


BRESSANONE. L'assessore comunale al commercio e al turismo Peter Brunner è stato rinviato a giudizio per truffa per una vicenda che risale al 2007 e riguarda la compravendita di alcuni alloggi convenzionati a Rasun, in val Pusteria. Le famiglie danneggiate, secondo l’inchiesta, sarebbero almemno tre. Il processo è già iniziato, ci sono state due udienze e la vicenda potrebbe anche avere ripercussioni politiche. Brunner, sconcertato per essere stato coinvolto nell’inchiesta in qualità di responsabile della RienzBau (di cui non fa più parte da anni), racconta la sua versione dei fatti, dicendosi comunque certo che il processo accerterà la sua estraneità e si concluderà con una piena assoluzione. «La vicenda che mi vede coinvolto e che purtroppo mi porta ad affrontare un processo riguarda una compravendita di immobili avvenuta qualche anno fa in Pusteria quando ero amministratore delegato della RienzBau. A suo tempo firmai un preliminare per la vendita di alloggi convenzionati e lo feci convinto che la convenzione ci fosse, così come lo erano anche tutti gli acquirenti. Ebbene, a distanza di tempo, quando da quella società ero già uscito da tempo, si scoprì che quegli alloggi risultavano “liberi”, quindi non convenzionati, e la cosa portò il Comune a ritirare la concessione d'uso con la conseguenza che gli acquirenti si sentirono raggirati». Da qui l'intervento della magistratura, le indagini e il rinvio a giudizio per truffa di tutti coloro che parteciparono alla compravendita, Brunner compreso. «Non so cosa sia avvenuto dopo la firma di quel preliminare – continua Brunner – La cosa certa è che mi sono ritrovato coinvolto in una vicenda che mi è estranea, visto che firmai in perfetta buona fede, certo che quegli alloggi fossero convenzionati». Peter Brunner nonostante tutto non è preoccupato. «Non mi fa piacere dover affrontare un processo per truffa ma sono sereno e tranquillo. Ho prove e documenti che attestano la mia buona fede e la mia estraneità, e quindi sono certo che sarò assolto».

Brunner non ha nemmeno preso in considerazione l’ipotesi di dimettersi. «Dimostrerò la mia estraneità – conclude l’assessore al commercio – e quindi non vedo motivi per lasciare l’incarico». Dello stesso avviso il sindaco Albert Pürgstaller. «Il caso non riguarda l'attività di Brunner in seno all'amministrazione comunale – afferma il sindaco – e nessuno di noi ha mai ricevuto comunicazione ufficiale in merito dalla magistratura. Quindi, massima fiducia in Brunner, certo che riuscirà a dimostrare la sua estraneità».

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