Saldi: a Bolzano in ripresa solo il 23% dei negozi

Sondaggio della Confesercenti altoatesina: esercizi commerciali ancora in difficoltà


Mirco Marchiodi


BOLZANO. Preoccupazione da parte della Confesercenti per l'andamento del commercio cittadino: «I saldi incidono sempre di più sul fatturato complessivo, ma meno di un terzo dei negozi ha registrato ricavi maggiori rispetto all'anno passato», dice il direttore Paolo Pavan.
IL SONDAGGIO. In questi giorni la Confesercenti ha distribuito un questionario ai negozi bolzanini che partecipano ai saldi (si tratta soprattutto di negozi di abbigliamento o calzature, ma anche di biancheria o di articoli per la casa). Le risposte sono state 106, «che è un campione più che rappresentativo, visto che i commercianti che partecipano ai saldi sono poco più di 400», spiega Pavan. Le domande riguardavano da una parte l'andamento economico, dall'altro la programmazione delle svendite invernali. Sorprese in entrambi i casi: il commercio non si sta riprendendo come si sperava, mentre per quanto riguarda la partenza dei saldi, si fa sempre più largo la richiesta di tenere aperta la prima domenica delle svendite.
IL BILANCIO. Come stanno andando i saldi rispetto allo scorso anno? A questa domanda, appena il 23% dei negozianti ha risposto che il fatturato è aumentato. Il 49% dei commercianti afferma invece che il giro d'affari è quello dell'anno scorso, mentre il 28% sostiene che i ricavi sono addirittura diminuiti. «Il dato - afferma Pavan - è sicuramente negativo perché già lo scorso anno le vendite erano andate male. A fine anno eravamo più ottimisti, ma purtroppo non è andata come speravamo. I segnali di ripresa non ci sono».
Altro elemento interessante è quello relativo al peso dei saldi sul fatturato complessivo. Un peso che aumenta sempre di più: «In passato - spiega Pavan - le svendite erano il momento per svuotare il magazzino. Ora sono sempre più importanti, anche perché i clienti stessi aspettano l'inizio delle svendite per fare acquisti. Questo spiega anche la tendenza ad organizzare i saldi in più tappe: a metà periodo, i ribassi vengono aumentati».
L'ORGANIZZAZIONE. Prosegue anche la discussione attorno alla calendarizzazione dei saldi. Oggi decide la Camera di commercio, sentite le associazioni di categoria. Alla domanda del sondaggio di Confesercenti, il 27% dei negozianti ha chiesto di iniziare coi saldi il 2 gennaio, il 33% preferirebbe partire il 7 gennaio (così come è avvenuto quest'anno) e il 9% propone il primo sabato del mese. Il 31% restante chiede invece di aspettare il più possibile, «ma cinque anni fa - commenta il direttore della Confesercenti - la percentuale di coloro che chiedevano iniziare più tardi era del 60%».
Intanto c'è una nuova idea che si sta facendo largo: aumenta il numero di commercianti che si dice favorevole a tenere aperti i negozi la prima domenica dei saldi, come già avviene in molte città italiane. «Il 45% dei negozianti - dice Pavan - sarebbe disposto a tenere aperti i negozi. Una richiesta che appoggiamo. In linea generale resta la nostra contrarietà all'apertura domenicale, ma in certe occasioni speciali, che comunque resterebbero delle eccezioni, permettere l'apertura facoltativa aiuterebbe molti negozi. L'inizio dei saldi invernali potrebbe essere una di queste occasioni e ne parleremo sia con i sindacati sia col Comune, a cui spetta la decisione in merito. Per quanto riguarda le svendite estive, più che sull'apertura straordinaria domenicale puntiamo su quella serale, che ha già dimostrato di essere ben accetta dalla clientela bolzanina».

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