Twenty: Spagnolli, processo più vicino

I pm Secco e Bramante hanno firmato ieri la richiesta di rinvio a giudizio con l’ipotesi di accusa di abuso in atti d’ufficio


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Fine della grande attesa per l’ex sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli. Ieri la Procura della Repubblica ha rotto gli indugi e ha firmato la richiesta di rinvio a giudizio con l’ipotesi di accusa di abuso in atti d’ufficio in relazione alla concessione rilasciata per il raddoppio del centro commerciale Twenty. Dopo due avvisi di conclusione indagini ed un ulteriore deposito di nuova documentazione ad inchiesta ormai conclusa (notificatogli la vigilia di Natale), l’ex sindaco ha ora chiaro il quadro accusatorio che ha indotto la Procura (nonostante due corpose memorie difensive) a ritenere necessario procedere con la richiesta di processo. Sembra che i magistrati abbiano dato particolare importanza alla deposizione resa da Renato Tamanini, ex proprietario del terreno e dell'immobile confinante con il cantiere di via Galilei. Tamanini avrebbe fatto presente che l'allora sindaco sarebbe stato perfettamente al corrente di una situazione per lo meno «scomoda» legata alla concessione edilizia per l'ampiamento del "Twenty" e cioè il fatto che il ponte pedociclabile di collegamento con via Torino sarebbe stato realizzato sulla sua proprietà nonostante non vi fosse alcun accordo in tal senso. Secondo il racconto fatto ai magistrato da Tamanini, il sindaco avrebbe effettuato personalmente un sopralluogo alla presenza dello stesso Tamanini prendendo visione del problema. All'annuncio dello stesso Tamanini di voler tutelare i propri diritti con un esposto alla magistratura (in caso di rilascio della concessione in quei termini) il sindaco avrebbe risposto: «Non ce ne sarà bisogno». In realtà qualche mese dopo, la concessione venne rilasciata e solo successivamente la questione venne risolta a livello privatistico con il gruppo Podini che acquistò la proprietà di Tamanini anche per stoppare sul nascere alcuni ricorsi davanti al Tar (che avrebbero potuto rallentare notevolmente i lavori). Su questo punto, secondo quanto trapelato dalla Procura, le argomentazioni difensive non sarebbero risultate convincenti. In sostanza il sindaco è accusato di aver avvantaggiato il gruppo Podini (nei confronti degli altri competitor) rilasciando la concessione per il raddoppio del centro commerciale nonostante i limiti previsti dal rischio aeroportuale ed il parere contrario (non vincolante) della commissione edilizia. Al riguardo la situazione è piuttosto complessa dato che il piano di rischio aeroportuale (approvato dalla Provincia e dai Comuni di Bolzano e Laives sulla base delle indicazioni tecniche dell'Enac) prevedeva proprio una deroga per il centro commerciale.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità