F1: Alonso ultimo Gp,'ma porta rientro non e' chiusa'
"Non sono ancora entrato nello spirito di questo Gp ma so che domenica sarà una gara speciale e spero che sia anche buono per il risultato": Fernando Alonso chiuderà fra tre giorni la sua pluriennale esperienza nel circus della F1, dove ha corso più di 300 Gran Premi, vincendone 32 e, soprattutto, conquistando due titoli mondiali piloti. Intervenuto nella conferenza stampa che dà il via al week end di Abu Dhabi, ultimo appuntamento della stagione, il pilota spagnolo ha più che altro fatto una summa della sua lunghissima esperienza in F1 dove ha esordito nel lontano 2001: "Ho sempre cercato di fare del mio meglio - ha spiegato lo spagnolo della McLaren - La stagione con Hamilton nel 2007 è stata la più bella, ma più che per le vittorie mi piace ricordare le persone con cui ho lavorato, con cui ho condiviso parte della mia vita per 17 anni, metà della mia vita. Questo ricorderò sempre di questo mondo, la disciplina, la preparazione maniacale dei team in ogni parte del mondo non la vedrete mai in altri sport e ad un livello così alto e di perfezionismo come nella F1". Se il successo più bello è stato "a Valencia nel 2012 (con la Ferrari, ndr), una gara che normalmente non avrei mai potuto vincere ancora, anche se l'avessi corsa 100 volte", sull'avversario più duro affrontato in questi 17 anni, Alonso non ha dubbi: "Difficile sceglierne uno, ma se dovessi sceglierne uno dico Michael (Schumacher, ndr), perché quando sono arrivato lui dominava questo sport. Io l'ho visto sempre vincente e improvvisamente mi sono trovato a lottare ruota a ruota con lui, ed è stato molto emozionante", conclude Alonso che non esclude un domani un clamoroso ritorno in F1. "La porta per tornare non è completamente chiusa. Vedremo come mi sentirò fra un anno, magari ad aprile-maggio sarò disperato sul divano a casa, anche se mi sembra difficile tornare indietro e l'idea non è originale. Non so cosa mi riserva il futuro, questa sarà la mia sfida personale, ora non so cosa farò nel 2020, la vita è lunga e meravigliosa, amerò sempre la F1 e magari un giorno tornerò come capo della F1, padre o in un qualsiasi altro ruolo". Una cosa però Alonsa sa già che gli mancherà: "Guidare le macchine sarà quello che mi mancherà di più, non importa se stai lottando per la vittoria, per il podio o per il 14mo posto, so solo che è speciale guidare la macchine di F1, anche complicato per la gran quantità di tecnologia che utilizzano".