Mobbing, 4 lavoratori fanno causa al Bbt

I professionisti contestano il demansionamento. Bergmeister: «I collaboratori sono una risorsa, spero in un accordo»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. L'accusa è pesante: demansionamento. Ed è stata formulata, in quattro ricorsi presentati al giudice del lavoro di Bolzano, da altrettanti collaboratori di lunga data della società Bbt Se, che con il cambio ai vertici dell’azienda sono stati relegati a ruoli e posizioni inferiori rispetto a quelli per cui erano stati assunti o erano arrivati dopo essere stati promossi.

E si tratta di profili medio-alti: un geologo con un curriculum impressionante che ha diretto il cantiere, verificato il cronoprogramma delle opere e gestito l'appalto del cunicolo esplorativo è stato destinato all’archiviazione della documentazione del Bbt (tra cui la corrispondenza e la contabilità); la responsabile della comunicazione per la parte italiana al ritorno delle maternità si è trovata senza ufficio (singolo), non ha più redatto i comunicati stampa, non ha più organizzato visite in cantiere ed eventi, è stata esclusa dalla riunione del «board» e non le è stato sostituito nemmeno il telefonino aziendale guasto; l'ex vicario del direttore amministrativo che si occupava della gestione del personale, era responsabile del bilancio e della rendicontazione a livello comunitario é stato destinato ai bonifici online e ad attività amministrative di minor rilievo; un’avvocata è stata relegata in una posizione marginale e si è vista costretta a dimettersi trovando poco dopo un impiego di pari livello in un altro ente qualificato.

Dei quattro, pertanto, tre sono ancora in azienda. Ad uno di essi è stata comminata anche una sanzione disciplinare legata alla sua attività sindacale che è già stata impugnata. Ed è proprio quest'ultimo che descrive, in una lettera inviata all'organismo di vigilanza del Bbt, il clima aziendale. «Queste persone in fin dei conti chiedevano solo di poter lavorare, invece di passare giornate in ufficio svolgendo attività di profilo inferiore alla loro funzione, esperienza e professionalità, per poche ore al giorno o addirittura non svolgendo proprio alcuna attività. Altri collaboratori stanno subendo soprusi e prepotenze, tuttavia preferiscono rimanere in silenzio per paura di ritorsioni nei loro confronti».

La Cisl, con il segretario provinciale Michele Buonerba, preso atto della situazione, ha promosso un tentativo di conciliazione. «Ma è andato a vuoto. Mi è stato risposto di rivolgermi ai legali dell'azienda».

Juri Andriollo, l’avvocato che rappresenta i quattro lavoratori, nei ricorsi depositati nei mesi scorsi arriva ad ipotizzare uno «spoils system», ovvero un sistema nel quale cariche e posizioni chiave vengono assegnate solo a persone di fiducia, in modo tale da garantire interessi e obiettivi di chi li ha investiti dell'incarico. Ad alcuni dei lavoratori in questione è già stata diagnosticata una sindrome ansiosa da mobbing e c'è chi é stato costretto ad assumere antidepressivi e ha visto peggiorare notevolmente la qualità della vita, anche in famiglia.

I problemi e le incomprensioni aziendali sembrano riguardare, peraltro, solamente i dipendenti della parte italiana della Bbt Se, come conferma Konrad Bergemeister, amministratore delegato di nomina austriaca dal 2006 di Bbt Se ma anche figura più che autorevole e presidente della Lub di Bolzano.

«Sono a conoscenza dell'intera vicenda - spiega Bergmeister - e mi dispiace che si sia arrivati a questo punto. I nostri collaboratori sono sempre stati un'importante risorsa e un plusvalore per Bbt Se. Anche per questo mi auguro che le parti in causa si parlino e riescano ad arrivare ad una conciliazione prima dell’udienza davanti al giudice del lavoro fissata tra poche settimane».

Il legale dei ricorrenti chiamerà a testimoniare lo stesso Bergmeister, che sottolinea peraltro come la gestione del personale sia separata tra parte italiana e parte austriaca. «Tutte le assunzioni e tutti i licenziamenti vengono decisi assieme, ma ognuno si occupa direttamente della sua parte di collaboratori. Bbt Se è una società che si è fatta apprezzare a livello europeo per i buoni risultati raggiunti e che ha ancora molto da fare. Mi auguro pertanto che si possa trovare un accordo e chiudere positivamente la vertenza».

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