Inondazioni in Sudan, 83 morti e 12.500 case distrutte
ROMA. Piogge torrenziali e inondazioni stanno mettendo in ginocchio il Sudan.
Secondo l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, almeno 83 persone sono morte e 156 mila hanno subito danni o sono rimaste ferite dall'inizio della stagione delle piogge in maggio.
Eventi climatici estremi che hanno "raddoppiato" i danni rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso con decine di migliaia di case distrutte nel Paese dell'Africa nord-orientale. L'acqua ha cancellato almeno 12.500 case e ne ha danneggiate 21.400. Inoltre, almeno 238 strutture sanitarie e 1.560 fonti d'acqua hanno subito danni così come sono oltre 45.000 gli scolari rimasti senza aule scolastiche.
Lo stato di emergenza è stato dichiarato in 6 dei 18 territori del Paese: il Nilo, Al-Jazeera, White Nile, West Kordofan, South Darfur e Kassala, dove le forti inondazioni hanno temporaneamente limitato i rifornimenti commerciali e umanitari.
L'Unicef ha predisposto forniture nutrizionali per curare i bambini affetti da malnutrizione acuta, con almeno 1.100 tonnellate di aiuti nutrizionali, inclusi alimenti terapeutici pronti all'uso, medicinali, latte terapeutico e soluzioni reidratanti per la malnutrizione. Di fronte al rischio di malattie diarroiche sono disponibili kit per il colera sufficienti a coprire 9.400 casi di colera moderato o 270 casi gravi.
Da parte sua, l'Oms, l'Organizzazione Mondiale della Sanità, ha supportato il Ministero della Salute sudanese nell'attuazione di attività di clorazione e monitoraggio dell'acqua in tutte le località del Darfur meridionale. Sono state inoltre distribuite quasi 166.000 zanzariere e 36 tonnellate di pesticidi.