Tv: La vita promessa, Ranieri madre migrante a New York

Il copione di La vita promessa, la serie in 4 puntate in onda su Rai1 dal 16 settembre, è arrivato a Luisa Ranieri mentre era incinta della sua seconda figlia. "E' uno di quei ruoli che ogni attrice vorrebbe interpretare. Tante sfumature femminili in un un unico ritratto, grandi sentimenti, grandi temi come la famiglia, l'emigrazione, la fame, la vergogna. E' il personaggio che forse ho amato di più della mia carriera, bellissimo perché a tutto tondo, mai scontato". Così l'attrice napoletana, protagonista della fiction (in onda il 16 e 17 settembre le prime due puntate su Rai1 poi il 24 settembre e il 1 ottobre le successive) che racconta la storia di una famiglia di siciliani nella New York del proibizionismo. Luisa Ranieri è Carmela, che per sottrarsi alle prepotenze di un sorta di stalker dell'epoca ossessionato da lei e senza scrupoli, Vincenzo Spanò, che ha il volto di Francesco Arca, si sposa per procura, dopo l'omicidio del primo marito, padre dei suoi cinque figli, e va in America per dare un futuro alla propria famiglia. E sul piroscafo la sua vita si intreccia con quella di un gentiluomo, Mr Ferri (Thomas Trabacchi) - prima di imbarcarsi fa sosta a Napoli dove incontra Assunta Moggi (Lina Sastri), una donna burbera dall'animo buono che affitta camere a migranti in attesa di risolvere problemi coi documenti per poter partire anche loro - e una giovane prostituta (Miriam Dalmazio). I copioni sono opera postuma di una delle più note e apprezzate sceneggiatrici della tv italiana, Laura Toscano (Commesse, Il maresciallo Rocca) con Franco Marotta. La revisione della sceneggiatura è di Simona Izzo. "Carmela è una 'madre arcaica' - osserva Thomas Trabacchi - una figura di cui dovremmo riappropriarci culturalmente perché, se ci guardiamo indietro e sappiamo chi siamo stati, potremo capire dove stiamo andando". Nel cast della miniserie (una coproduzione Rai Fiction e Picomedia, prodotta da Roberto Sessa), anche Primo Reggiani e Cristiano Caccamo. La serie, ha aggiunto Ranieri, "racconta una storia di immigrazione e disperazione, che parla dei migranti di allora non dimenticando la tragedia di quelli di oggi". Poi, tornando sul suo personaggio, aggiunge: "Questa madre ha zone grigie. Ha un rapporto conflittuale con il primogenito Rocco, ad esempio. E' una donna che, nella gestione della famiglia, vuole vivere la vita degli altri. Questo non è un cliché. Non è la solita mamma da fiction". "Racconta del nostro passato finendo per parlare del presente". La storia è quella di una famiglia di siciliani nella New York del proibizionismo e della grande crisi del '29, che parte dal dolore di un Sud misero e violento ed approda ai tepori domestici e alle seduzioni della famosa Little Italy, il sobborgo dell'emigrazione italiana a Manhattan. Saga familiare, racconto di "gente comune", realismo, epica, gangster movie si fondono in una ricetta di taglio classicamente melodrammatico, "con al centro una madre dal temperamento vulcanico - insiste Ranieri - che non è un personaggio buono a tutti i costi". L'avventura di Carmela s'intesse a doppio filo con quella di un'altra donna, Rosa (Dalmazio), una prostituta di origine siciliana che si sposa per procura col figlio: "E' proprio la mamma a combinare l'inganno, per assicurare a Rocco una moglie, finendo per infliggere però a Rosa lo stesso destino, se non forse più amaro, che era toccato a lei". "L'aspetto che più mi ha colpito - aggiunge il regista Ricky Tognazzi - per accettare questa sfida è stato senza dubbio il luminoso riflesso dell'attualità, in questa storia. Dodicimila migranti al giorno arrivavano a Ny. In un'epoca in cui oggi il nostro paese ad essere diventato, per molti popoli provenienti dall'Africa, la porta principale per quella terra promessa che oggi si chiama Europa, è arrivato per noi il momento forse di ringraziare". Eleonora Andreatta, direttore di Rai Fiction, nota: "E' una storia legata alle nostre radici che ci racconta come eravamo, quasi un secolo fa, chi erano gli italiani che migravano e andavano a cercare la ricchezza in un altro Paese. Racconta il coraggio di andare avanti, di non cedere, di credere nella possibilità di cambiare, la forza della famiglia, la ribellione al sopruso, la tradizione matriarcale, la condizione dei migranti. Racconta tanto, in controluce, del nostro presente. Ma anche una storia che diventa Storia. Il contesto del Sud, la povertà di tanti e il sopruso dei più forti, la migrazione italiana in America, gli anni Venti, il crollo di Wall Street, la Mano Nera e la mafia italiana". 'La vita promessa', che attraverso la distribuzione di Rai Com è già stata venduta in Giappone, Usa e America Latina, si svolge nell'arco di nove/dieci anni e va dal 1921 al 1930, passando attraverso la crisi finanziaria americana del '29.



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Franco Battiato, Milo lo ricorda con una tre giorni

(ANSA) - MILO, 15 MAG - Milo, il paese del Catanese sull'Etna dove abitava Franco Battiato, torna a celebrare l'artista, nel secondo anniversario della morte, con una tre giorni, dal 18 al 20 maggio, di mostre, incontri, spettacoli di danza, momenti di meditazione e di riflessione. La rassegna, Franco Battiato: Le Radici dell'Essenza, è organizzata dal Centro Studi di Gravità Permanente in collaborazione con il Comune e la Pro Loco di Milo, e con il patrocinio dell'assessorato dei Beni Culturali e del'Identità Siciliana e della Regione Siciliana. La kermesse si aprirà alle 7.30 del mattino di giovedì 18 maggio con un intenso momento dedicato alla meditazione e alla preghiera delle diverse confessioni. "Anche nel secondo anniversario dalla sua scomparsa - dice il sindaco Alfio Cosentino - il Comune di Milo vuole onorare la memoria di Franco Battiato. Ha dato tanto alla nostra comunità dal punto di vista artistico ma soprattutto umano. È nostro dovere, quindi, restituire una piccola parte di quanto ricevuto. E vogliamo farlo anche quest'anno, cercando di raccontare le tante sfaccettature di questo grande artista, soprattutto gli aspetti più intimisti" "Queste giornate - spiega Fiorella Nozzetti, presidente del Centro Studi di Gravità Permanente - sono dedicate a ciò che ha incuriosito e ha formato nel corso della vita Franco Battiato. Lui si è abbeverato a tante fonti. La sua formazione artistica e interiore è derivata da tutti i percorsi che ha intrapreso: Gurdjieff, lo yoga, il buddhismo tibetano e tanto altro. Si è abbeverato ovunque ci fosse qualcosa finalizzato alla crescita". "Abbiamo previsto - conclude Nozzetti - anche degli omaggi musicali, ma quello che ci piace narrare è questo percorso. È importante per noi proporre questi approfondimenti, seppur brevi, perché rispecchiano ciò che era Franco Battiato". (ANSA).

Fabio Fazio lascia la Rai e passa a Warner Bros. Discovery

(ANSA) - ROMA, 14 MAG - Fabio Fazio lascia la Rai e passa a Warner Bros. Discovery con un accordo quadriennale. Ad ufficializzarlo è una nota della società che annuncia che il conduttore sarà protagonista sul canale Nove dove debutterà già dal prossimo autunno. Nelle prossime settimane - si spiega - "saranno annunciati i progetti che lo vedranno coinvolto e il ruolo che avrà, grazie al suo talento e alla sua esperienza, nello sviluppo in Italia del gruppo Warner Bros. Discovery, uno dei principali operatori media a livello mondiale". Del progetto farà parte Luciana Littizzetto, legata a Fazio da uno storico sodalizio. (ANSA).

Eurovision, a Liverpool la finale pensando all'Ucraina

(ANSA) - ROMA, 13 MAG - A meno di sorprese, sembra una questione tutta scandinava la finale dell'Eurovision Song Contest che sabato andrà in scena alla Liverpool Arena, dove è tutto pronto per la 67/a della manifestazione. A rappresentare l'Italia Marco Mengoni, con una versione riarrangiata di Due Vite, il brano con cui ha vinto il festival di Sanremo. In uno show che punta più alla spettacolarizzazioni che non alle canzoni, tra piume, paillettes, trucchi, eccessi, Marco Mengoni è quasi un'eccezione. "Quale artista italiano consiglieresti per l'Eurovision?", chiede qualche giornalista straniero come a rimarcare le differenze. "Volete sapere perché qui ci sono io e non un altro? - risponde lui divertito nella conferenza dei Big Five (oltre all'Italia, Francia, Spagna, Germania, Gran Bretagna alla quale ha partecipato anche l'Ucraina vincitrice dell'anno scorso a Torino) - Perché ho vinto Sanremo". E poi lancia la sua stoccata: "Siamo qui per dire stop a questa pazza guerra" in Ucraina. Il Paese avrebbe dovuto ospitare la manifestazione, grazie alla vittoria della Kalush Orchestra lo scorso anno a Torino, ma la situazione del Paese non lo ha consentito. L'ESC e Liverpool (addobbata di giallo e blu) però hanno voluto omaggiare l'Ucraina. Non senza polemica finale. Perché l'European Broadcasting Union (Ebu), che organizza l'Eurovision Song Contest, ha detto no a un videomessaggio del presidente Volodymyr Zelensky. Tornando allo show, domani si sfideranno 26 nazioni. Oltre a Mengoni, porteranno l'Italia sul palco anche la savonese Alessandra Mele in gara per la Norvegia, e Mahmood, invitato come ospite e alla sua terza presenza a Eurovision. Ha infatti rappresentato l'Italia a Tel Aviv 2019 dopo la vittoria a Sanremo con il brano Soldi, e ha fatto il bis lo scorso anno a Torino insieme a Blanco, dopo l'affermazione a Sanremo 2022 con Brividi. E' la prima volta che un cantante italiano si esibisce fuori concorso in un'edizione di Eurovision che si svolge all'estero. Mahmood canterà Imagine, accompagnato dalla BBC Philarmonic Orchestra, aprendo un'esibizione corale chiamata The Liverpool Songbook (il canzoniere di Liverpool). Tra gli ospiti speciali della serata anche Roger Taylor, il batterista dei Queen, che accompagnerà Sam Ryder, il cantante britannico giunto secondo a Torino 2022 con Spaceman, e la Kalush Orchestra, che apriranno lo show con la canzone vincitrice a Torino 2022, Stefania in un filmato che vedrà la partecipazioni di artisti britannici del calibro di Andrew Lloyd Webber e Joss Stone. E sono prontissimi per affrontare la finalissima, in onda alle 21 su Rai 1, anche i due conduttori dell'edizione italiana, Gabriele Corsi e Mara Maionchi. (ANSA).

Eurovision Song Contest, gli altri 10 Paesi finalisti

(ANSA) - ROMA, 12 MAG - Albania, Cipro, Estonia, Belgio, Austria, Lituania, Polonia, Australia, Armenia e Slovenia sono gli altri 10 Paesi che si sono qualificati alla finale dell'Eurovision Song Contest, in programma sabato 13 maggio alla Liverpool Arena. I risultati al termine della seconda semifinale, trasmessa in Italia in diretta su Rai2, che ha visto esibirsi i rappresentanti di sedici Paesi, sono stati determinati dal televoto. Eliminati i Piqued Jacks, il gruppo toscano che gareggiava per San Marino. (ANSA).

Vecchioni al Teatro di Siracusa ma per amore di Eschilo

(ANSA) - ROMA, 11 MAG - "Giuro che mentre traducevo Eschilo mi sentivo in un teatro del quinto secolo a.C., davanti al mare, mi sono immerso a tal punto nella sensibilità e nelle emozioni del "Prometeo" da essere del tutto felice". A dirlo è Roberto Vecchioni, cantautore di rara sensibilità e di lungo successo, che però ha un'altra vita ben più preziosa a sentir lui: essere un grecista. Legge il greco da quando aveva 10 anni e poi lo ha insegnato per 40 anni. Traduce senza vocabolario, se non raramente quando vuole una conferma. Tutto questo tra gli addetti ai lavori è risaputo e non è sfuggito alla professoressa Margherita Rubino che per conto dell'Inda gli ha affidato la traduzione del "Prometeo" di Eschilo che inaugura stasera al Teatro Greco di Siracusa la stagione di spettacoli classici. "All'inizio - confessa il professore - ho fatto salti di gioia, poi invece ci sono stati momenti di grande ansia. Eschilo è difficile ed è il più originale. Ci stupisce sempre come quando ne "I Persiani" consola i nemici. Nel Prometeo invece mette a confronto, durissimo, il potere con un contropotere. Zeus contro Prometeo. Zeus lo accusa di Hybris, di tracotanza orgogliosa che va punita, aver superato i propri limiti non è concesso, ed è la stessa colpa che Dante dà ad Ulisse che vuole andare oltre gli umani limiti". Per Vecchioni "questa è forse la tragedia di Eschilo più politica, nella sua vita ne ha viste di tutti i colori, le guerre, le celebri battaglie di Maratona o di Salamina, i governi di fazione opposta che si susseguivano, fino alla democrazia, sa perfettamente cos'è un potere condiviso. Solo la democrazia permette la contraddizione e in Prometeo la abbiamo, si rifiuta di obbedire a Zeus e gli tiene testa. Nell'eroe greco questo non c'è, o si ammazza come Aiace, o si acceca come Edipo, mentre qui c'è un'opposizione, un dir di no a Zeus, al potere supremo". Ma come si è svolto il lavoro del grecista? "Ho tradotto a pezzi - spiega -, prima i cori, poco alla volta, ho usato il vocabolario poche volte. Ho finito tutto in un mese invece dei quattro che mi aveva dato l'Inda". Vecchioni parla poi dell'attualità della figura di Prometeo. "E' il primo dio che si emoziona e ama gli uomini, il suo maggior dolore è quello di non sapere che fine hanno fatto dopo la sua prigionia. L'intuizione tutta politica della democrazia è sempre sottintesa. Poi nel "Prometeo liberato" Zeus manderà Eracle a uccidere l'aquila che gli divorava il fegato e infine lo libererà, ma qui abbiamo solo frammenti". Ma se avessero proposto al cantautore di creare le musiche avrebbe accettato? "Sarebbe stato molto più difficile - spiega -, non abbiamo riferimenti per le musiche. Non bisogna mai uscire dal seminato. Euripide aggiunse alla chitarra di allora con 8 corde, altre 4. Ma il suono strideva, facevano un fracasso tremendo e gliele tagliarono". L'autore di tante canzoni di successo come "Luci a San Siro" o "Samarcanda" sottolinea infine la grande consolazione di immergersi in qualcosa che si ama profondamente. E' questa la felicità, come sosteneva anche Aristotele? "Si, mi ritengo molto fortunato - risponde Vecchioni -, ogni sera mi sentivo veramente appagato. E Aristotele ha ragione anche quando ci avverte che esagerando con il progresso saremmo finiti in un disastro. I doni di Prometeo non li usiamo bene. Ma questa esperienza per il teatro di Siracusa è la cosa più bella che mi sia mai capitata dopo i miei figli e mia moglie..." (ANSA).

Saga Harry Potter letta da Pannofino guida Top10 audiolibri

(ANSA) - ROMA, 10 MAG - Questa la Top Ten degli audiolibri più ascoltati nel 2022 che vede salda al vertice la saga completa di Harry Potter letta da Francesco Pannofino, secondo i dati della ricerca NielsenIQ per Audible che sarà presentata il 20 maggio al Salone del Libro di Torino. Ecco i dieci titoli: - Harry Potter: La Saga Completa di JK Rowling, letto da Francesco Pannofino - Il Conte di Montecristo - Versione integrale di Alexandre Dumas, letto da Moro Silo - L'inverno dei Leoni: La saga dei Florio 2 di Stefania Auci, letto da Ninni Bruschetta - I pilastri della terra: Kingsbridge 1 di Ken Follett, letto da Riccardo Mei - I leoni di Sicilia: La saga dei Florio 1 di Stefania Auci, letto da Ninni Bruschetta - Per niente al mondo di Ken Follett, letto da Riccardo Mei - I Miserabili di Victor Hugo, letto da Moro Silo - Tre di Valerie Perrin, letto da Lucia Mascino - Dune: Il ciclo di Dune 1 di Frank P. Herbert, letto da Alessandro Parise - Mondo senza fine: Kingsbridge 2 di Ken Follett, letto da Riccardo Mei (ANSA).

Premio Mangiacinema a Vanzina per 40 anni di Sapore di mare

(ANSA) - ROMA, 09 MAG - Il 1983 fu un anno importante per i fratelli Vanzina, che uscirono in sala con due cult come Sapore di mare e Vacanze di Natale. Enrico Vanzina sabato 10 giugno, a San Secondo Parmense, sarà protagonista dell'evento speciale I quarant'anni di Sapore di mare a Mangiacinema-Festa del cibo d'autore e del cinema goloso. La serata d'onore con lo sceneggiatore e regista romano, tra ricordi e racconti, si terrà nell'agorà del Museo Orsi Coppini e culminerà con la proiezione in versione restaurata del film scritto da Enrico insieme al fratello Carlo, che lo diresse. Prima della proiezione, invece, firmacopie del suo ultimo libro Il cadavere del Canal Grande (HarperCollins). La decima edizione di Mangiacinema, festival ideato e diretto dal giornalista Gianluigi Negri, si svolgerà nel Comune della Bassa Parmense dall'8 al 18 giugno. A queste date si aggiunge un altro evento speciale: quello di sabato 24 giugno, dedicato ai quarant'anni di carriera della madrina di chiusura Isabella Ferrari, che proprio nel 1983 esordì al cinema in "Sapore di mare" nel ruolo di Selvaggia. Nel 2016 Enrico Vanzina è stato il primo artista a ritirare il Premio Mangiacinema-Creatore di Sogni, riconoscimento assegnato poi a Renato Pozzetto, Laura Morante, Lucrezia Lante della Rovere, Milena Vukotic, Pupi Avati, Ivano Marescotti. "Siamo felicissimi - commenta Negri - di averlo tra i nostri ospiti d'onore in questa edizione dedicata ai sogni e ai creatori di sogni. Nel 2016 avevamo celebrato i suoi quarant'anni di cinema popolare, e quelli di suo fratello Carlo, oltre a ricordare il loro papà Steno, maestro della commedia all'italiana, con la proiezione di Un americano a Roma. Oggi un altro importante quarantesimo anniversario, con l'atteso ritorno di un amico, che ci riempie di gioia". (ANSA).

Rai, AD Fuortes: "rimetto il mandato"

(ANSA) - ROMA, 08 MAG - L'Amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes ha comunicato le sue dimissioni al Ministro dell'Economia e delle Finanze. Sulla decisione, Fuortes ha affermato: "Da decenni lavoro nell'amministrazione pubblica e ho sempre agito nell'interesse delle istituzioni che ho guidato, privilegiando il beneficio generale della collettività rispetto a convenienze di parte''. Ed ha aggiunto: ''Prendo dunque atto che non ci sono più le condizioni per proseguire il mio lavoro di amministratore delegato''. ''Da decenni - spiega Fuortes - lavoro nell'amministrazione pubblica e ho sempre agito nell'interesse delle istituzioni che ho guidato, privilegiando il beneficio generale della collettività rispetto a convenienze di parte. Nel primo anno di lavoro del nuovo Consiglio di Amministrazione con il governo Draghi il Cda ha raggiunto grandi risultati per l'Azienda. Per citarne solo alcuni: nuovi programmi e palinsesti che hanno portato tra l'altro a un evidente rilancio di Rai2, la trasformazione organizzativa per Generi, un Piano immobiliare strategico che si attendeva da decenni, un rilevante potenziamento di RaiPlay e dell'offerta digitale. Dall'inizio del 2023 sulla carica da me ricoperta e sulla mia persona si è aperto uno scontro politico che contribuisce a indebolire la Rai e il Servizio pubblico. Allo stesso tempo ho registrato all'interno del Consiglio di amministrazione della Rai il venir meno dell'atteggiamento costruttivo che lo aveva caratterizzato, indispensabile alla gestione della prima azienda culturale italiana. Ciò minaccia di fatto di paralizzarla, non mettendola in grado di rispondere agli obblighi e alle scadenze della programmazione aziendale con il rischio di rendere impossibile affrontare le grandi sfide del futuro della Rai. Il Consiglio di Amministrazione deve deliberare, nelle prossime settimane, i programmi dei nuovi palinsesti ed è un dato di fatto che non ci sono più le condizioni per proseguire nel progetto editoriale di rinnovamento che avevamo intrapreso nel 2021. Non posso, pur di arrivare all'approvazione in CdA dei nuovi piani di produzione, accettare il compromesso di condividere cambiamenti - sebbene ovviamente legittimi - di linea editoriale e una programmazione che non considero nell'interesse della Rai. Ho sempre ritenuto la libertà delle scelte e dell'operato di un amministratore un elemento imprescindibile dell'etica di un'azienda pubblica. Il mio futuro professionale - di cui si è molto discusso sui giornali in questi giorni, non sempre a proposito - è di nessuna importanza di fronte a queste ragioni e non può costituire oggetto di trattativa. Prendo dunque atto che non ci sono più le condizioni per proseguire il mio lavoro di amministratore delegato. Nell'interesse dell'Azienda, ho comunicato le mie dimissioni al Ministro dell'Economia e delle Finanze''. (ANSA).

Bolle di nuovo Bolero ma col Ballet Béjart Lausanne

(ANSA) - MILANO, 07 MAG - Tra i balletti del suo repertorio più applauditi e sensuali, Roberto Bolle torna a riproporre il Bolero di Ravel, e per la prima volta con il Ballet Bejart Lausanne. Scenografia non sarà la Scala, ma il grande palcoscenico del Tam -Teatro Arcimboldi (10-17 maggio), che potrà accogliere la pedana rossa su cui danza Bolle, attorniato da 40 ragazzi della compagnia svizzera. "L'idea è nata quando mi hanno invitato a ballare con loro a Bruxelles proprio il Bolero - spiega l'étoile della Scala - Ho pensato che sarebbe stato meraviglioso portare la compagnia a Milano per riproporlo anche qui: è uno spettacolo di grande qualità e di grande riscontro del pubblico". Il cartellone prevede un trittico dal Béjart Ballet Lausanne, la compagnia di Gil Roman, fondata da Maurice Béjart. Oltre al Bolero di Béjart, gli altri due titoli sono 'Alors on danse… !'- di Gil Roman e '7 danses grecques', sempre di Béjart. "Sono molto contento della scelta del trittico - aggiunge Bolle - 'Alors on Danse…!' è un inno al piacere della danza, scritto dopo il lockdown, per creare qualcosa di pura gioia, mentre '7 danses grecques' su musiche di Theodorakis è un balletto molto coinvolgente, un altro piccolo capolavoro nel repertorio bejartiano". "E poi c'è il Bolero, che ballerò sul tavolo rosso con i 40 ragazzi della compagnia - continua - L'ho eseguito già tante altre volte, ma per me è sempre una grande emozione, una sfida, è un balletto pesante fisicamente emotivamente, è sempre una scoperta reinterpretarlo,e con con l'esperienza ancora con più gioia". Per il ballerino si aprono mesi di intensi impegni. A fine maggio è atteso a Buenos Aires al Teatro Colón per il balletto contemporaneo Caravaggio di Mauro Bigonzetti, che interpreterà per la prima volta. Quindi partirà per il suo tour estivo che toccherà l'Italia da Genova a Taormina. "Tante date sempre in luoghi meravigliosi - afferma Bolle - Questo per me è il periodo dell'anno più intenso, con più spettacoli e impegni e mi preparo con grande attenzione". A fine estate poi lo attende On Dance, la grande festa della danza da lui ideata, e che animerà Milano dal 7 al 10 settembre dal vivo. Serate danzanti, open class e workshop gratuiti di classica, contemporanea, tango, swing, street dance e oltre, per allievi e appassionati di tutte le età. Per trasformare la città in un'enorme dance hall all'aperto, accessibile a tutti. (ANSA).









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