Bolzano ricorda Josef Mayr-Nusser con un "pellegrinaggio" nei luoghi del martire e beato
La sua casa natale e l’abitazione con la moglie Hildergard e il figlio Albert, la chiesa della messa e dell’attività di comunità, il luogo di lavoro, la stazione da cui partì per non tornare più. La città ha ricordato ieri, 24 febbraio, Josef Mayr-Nusser a 74 anni dalla morte. Lo ha fatto toccando alcune delle 14 tappe che compongono il nuovo percorso storico del martire e beato, che disse no ai nazisti: un percorso elaborato dal Comune con l’archivio storico, il Centro per la pace, la Caritas, l’ufficio pastorale della Diocesi e l’Azienda di soggiorno. Alla partenza, al maso Mayr-Nusser di ponte Campiglio c’era il figlio Albert Mayr (nato nel 1943, arrivato da Firenze), il nipote Heinrich, che vive nella tenuta di famiglia, il vescovo Ivo Muser, il sindaco Renzo Caramaschi, Paolo Valente (Caritas), Guido Margheri (Anpi), i vertici di questura, carabinieri, guardia di finanza, il prefetto Vito Cusumano, una parte della politica (tra questi, il vice sindaco Baur, l’assessore Andriollo del Pd, la consigliera Sylvia Hofer della Svp, il capogruppo della Lega Carlo Vettori), Francesco Comina. E un piccolo gruppo di persone, che è aumentato tappa dopo tappa fino alla conclusione in Duomo. (foto Matteo Groppo)