Yoko celebra Lennon ed Imagine, anniversario simbolico

(di Paolo Biamonte) (ANSA) - ROMA, 7 OTT - Di solito gli anniversari si celebrano quando c'è una cifra tonda da festeggiare: Yoko Ono, che del disprezzo delle regole e del conformismo ha fatto una regola di vita, ha deciso di lanciare una campagna celebrativa dedicata a John Lennon che corrisponde ad alcune date simboliche: martedì nove ottobre, giorno in cui Lennon avrebbe compiuto 78 anni, uscirà "Imagine Yoko Ono", un libro, curato da Yoko, che racconta, anche attraverso i ricordi personali di chi ha partecipato a quell'evento, la genesi di "Imagine", l'album leggendario da cui, un mese dopo la sua pubblicazione, fu tratto il singolo, pubblicato l'11 ottobre 1971, con una delle canzoni più famose ed evocative di sempre. Contemporaneamente arriverà nei negozi "Imagine - The Ultimate Collection", un cofanetto di quattro cd e due Blu-Ray che racconta la genesi del secondo album solista di John dopo lo scioglimento dei Beatles: ci sono il disco originale, quello rimixato, le tracce di inediti, le prime versioni e perfino una versione in quadrifonia. A completare il programma, l'otto, il nove e il 10 ottobre nelle sale cinematografiche si potrà vedere "Imagine", il film diretto nel 1972 da John e Yoko, in versione restaurata con 15 minuti di contenuti inediti, che racconta la genesi dell'album canzone per canzone attraverso video musicali in cui, oltre a Phil Spector, che ha prodotto l'album, compaiono guest star come Fred Astaire, George Harrison, Andy Warhol, Dick Cavett, Jack Palance. Ci sono poi filmati in studio con John e la band, con George Harrison, Nicky Hopkins (pianista e storico collaboratore dei Rolling Stones), Alan White (che diventerà il batterista degli Yes) e Klaus Voormam, il bassista fotografo storico amico dei Beatles. E a proposito di omaggi anche Barbra Streisand ha inserito "Imagine" nel suo nuovo album in uscita il due novembre. Dopo aver subito commenti razzisti (la chiamavano la ragazza gialla oppure occhi a mandorla) e, soprattutto, dopo aver sopportato per anni insulti e minacce perché veniva considerata la donna che ha distrutto i Beatles, Yoko Ono, che porta con una disinvoltura straordinaria i suoi 85 anni, si è riappropriata del suo ruolo di musa. In fondo l'inno pacifista più famoso di sempre è anche opera sua come è stato riconosciuto tardivamente anche da Lennon: già perché all'alba del loro amore, nel 1967 quando lei era un'affermata artista d'avanguardia, Yoko aveva regalato a quello che sarebbe diventato l'amore della sua vita, una raccolta di poesie, intitolata "Grapefruit" e pubblicata nel 1964, dove c'è un testo che ha ispirato direttamente quello di "Imagine". Lennon riconobbe il debito creativo solo dopo che il disco era già uscito Al di là della pace, abbastanza formale con Paul McCartney, e di quella ben più sostanziosa con Ringo (ma con lui è più facile andare d'accordo), e ben oltre il suo ruolo di custode ufficiale della straordinaria eredità artistica (e non solo, nel senso dei diritti ricavati) di Lennon, nel tempo Yoko, da strega malefica si è trasformata in fonte di ispirazione per generazioni di donne rock ma anche per personaggi tipo Billy Corgan, leader degli Smashing Pumpkins, suo dichiarato ammiratore. Resta comunque la magia di "Imagine", un brano che da tempo ha superato i confini della musica ma che all'epoca, come d'altra parte l'album, fu accolto con freddezza dalla critica, in qualche caso fu quasi stroncato. Lo stesso Lennon non era consapevole dell'incredibile potere di quella musica e di quelle parole. Eppure l'album contiene brani come "Jealous Guy", "How Do You Sleep", il durissimo attacco al suo ex socio Paul McCartney. Brani che sarebbero sufficienti a creare una carriera per un'artista che non fosse John Lennon, già fondatore della leggenda chiamata Beatles, ancora oggi la più potente forza evocatrice creata dal rock. L'otto dicembre 1980, quando aveva solo 40 anni, Lennon fu assassinato da Mark Chapman, un fan squilibrato che gli sparò di fronte a Yoko a pochi passi dalla loro residenza di New York, il Dakota Building, lo stesso elegante palazzo dove Roman Polanski girò "Rosemary's Baby". Negli otto anni che erano passati dall'uscita di "Imagine", John e la sua musa erano diventati due simboli viventi di pace e di tolleranza, mettendosi al servizio delle cause più nobili. una scelta che gli è costata l'ostilità dell'amministrazione Nixon che lo fece spiare dall'FBI (ma anche i servizi inglesi si sono occupati di lui) e ha tentato di espellerlo dagli Stati Uniti. Il processo grazie al quale riuscì a ottenere, dopo anni, la Green Card, il documento che permette a un cittadino straniero di abitare negli Stati Uniti, ha fatto epoca. Un genio della musica, colpevole di schierarsi contro la guerra del Vietnam, il Sud Africa dell'apartheid, di frequentare gente come Jerry Rubin, considerato un potenziale pericolo, un uomo da espellere. Una storia, purtroppo, oggi drammaticamente attuale. Lo hanno ucciso prima che potesse vedere quella sua canzone diventare un inno collettivo, una preghiera laica amata anche dai religiosi, una delle poche canzoni capaci ancora di dare una speranza anche nei momenti più bui.(ANSA).



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E' morto il compositore Ryuichi Sakamoto

(ANSA) - TOKYO, 02 APR - Il musicista e compositore giapponese Ryuichi Sakamoto è morto all'età di 71 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro. Lo ha reso noto la sua agenzia, a distanza di qualche giorno dalla scomparsa, avvenuta martedì. Nato a Nakano nel 1952, e considerato uno dei primi sperimentatori tra la musica etnica orientale e i suoni elettronici dell'Occidente, Sakamoto aveva ricevuto numerosi riconoscimenti in carriera tra cui il premio Oscar nel 1987 per la colonna sonora del film L'Ultimo imperatore, diretto dal regista italiani Bernardo Bertolucci. (ANSA).

Agrigento capitale italiana della cultura 2025

(ANSA) - ROMA, 01 APR - AGRIGENTO - La Valle dei Templi, i mandorli in fiore, "la più bella città dei mortali" come la definì Pindaro. Ma anche, come si ricorda nel video di presentazione, le corse e i giochi dei bambini sotto il sole, il "vento di antiche culture che soffia in ogni respiro", "versi di poesie note che echeggiano in ogni voce" e "in ogni lacrima il sapore salmastro di un mare africano culla e tormento per popoli di ogni tempo". Agrigento è stata proclamata capitale italiana della Cultura per il 2025 dal ministro Gennaro Sangiuliano battendo l'agguerrita concorrenza di altri 9 progetti presentati da Aosta, Assisi (Perugia), Asti, Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant'Angelo (Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L'Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia). "La Capitale della Cultura - dice il ministro Sangiuliano - fa accendere i riflettori su una città, ed è un bene, considerata la grande varietà di luoghi che offre l'Italia: questa è la nostra ricchezza. Ma ciascuna di loro è uno scrigno, per questo cercherò di fare qualcosa e di recuperare in qualche modo anche con le cittadine che sono arrivate finaliste". E annuncia che dal prossimo anno "oltre alla capitale della Cultura e a quella del libro proclameremo anche la capitale dell'arte contemporanea" e grazie all'Ue "la capitale europea del Mediterraneo". "Oggi non ha vinto Agrigento, non ha vinto la Sicilia, ma ha vinto l'Italia perché in questo momento storico e politico aver promosso questo dossier, il cui progetto è incentrato sui temi degli scambi culturali fra popoli, sull'accoglienza, sull'integrazione, sul dialogo, sulle relazioni delle diverse etnie del Mediterraneo, è stato un grande atto di coraggio e di estrema sensibilità della commissione e quindi di riflesso della classe dirigente nazionale" spiega il sindaco di Agrigento, Francesco Micciché. E ai colleghi delle altre città finaliste dice: "Non lasciamoci oggi, cerchiamo di creare una rete culturale turistica, dalla Valle d'Aosta alla Sicilia, creiamo la nazionale sportiva dove gli atleti non si conoscono o quasi, ma hanno tutti lo stesso obiettivo e tutti lo stesso spirito d'appartenenza: quello di essere italiani. Grazie". Il governatore della Sicilia Renato Schifani assicura che la Regione darà il proprio supporto perché Agrigento "possa cogliere per intero tutte le opportunità di crescita offerte da questo prestigioso ruolo. Un titolo che la città merita non soltanto per la sua storia, i suoi monumenti, per gli autori che sono patrimonio di tutto il Paese e dell'Europa intera". Sul fatto che tutti i progetti presentati siano stati di grande livello non ha dubbi il presidente della giuria Davide Desario: "Le 10 città con i loro progetti - spiega il giornalista - hanno dimostrato capacità organizzativa, visione, ma non hanno voluto nascondere le loro fragilità, anzi le hanno messe al centro dei progetti facendole diventare punti di forza. I progetti delle altre nove città non meritano di andare dispersi, anzi vanno sostenuti. Tutte insieme queste splendide città fanno la nostra nazione: vanno supportate, aiutate, ma soprattutto ascoltate". Anche la ministra del turismo Daniela Santanchè fa le congratulazioni alla città siciliana: "E' un'occasione per promuovere l'immenso patrimonio culturale, artistico, enogastronomico di una terra ricca di storia e piena di meraviglie". Il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi auspica un gemellaggio con Gorizia, capitale della cultura europea mentre la collega Lucia Borgonzoni parla di "un riconoscimento prestigioso, volano per lo sviluppo del tessuto economico e sociale del territorio". Il titolo di Capitale italiana della cultura è conferito per la durata di un anno. La prima città ad aggiudicarsi il riconoscimento fu Mantova nel 2016, poi Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018 e Parma nel 2020, prorogato anche nel 2021 a causa della pandemia. Lo scorso anno Procida, nel 2023 Bergamo e Brescia, nel 2024 Pesaro. / (ANSA).

Orietta Berti denuncia una truffa d'immagine a Reggio Emilia

(ANSA) - ROMA, 31 MAR - Orietta Berti si è presentata mercoledì in Questura a Reggio Emilia per denunciare una presunta truffa subita. Lo riporta il Resto del Carlino Reggio che spiega come l'immagine della nota cantante sarebbe stata usata e sfruttata - senza che lei ne fosse a conoscenza - per fini commerciali sul web. Qualcuno nel mondo dello spettacolo se n'è accorto e l'ha segnalato all'Usignolo di Cavriago che, insieme al figlio Otis Paterlini (che cura anche gli interessi della mamma artista), è corsa subito alla polizia per raccontare tutto. Nei prossimi giorni, anche il tg satirico di Canale5-Mediaset, Striscia La Notizia si occuperà del caso. (ANSA).

Maionchi e Corsi conducono Eurovision Song Contest 2023

(ANSA) - ROMA, 29 MAR - Una inedita ed effervescente coppia per commentare l'edizione italiana di Eurovision Song Contest 2023. Saranno Mara Maionchi e Gabriele Corsi, come svelato ieri sera durante la trasmissione "Stasera c'è Cattelan", il late show di Alessandro Cattelan in onda su Rai 2, ad accompagnare i telespettatori italiani nella "tre giorni di Liverpool" che vede come portabandiera per il nostro Paese Marco Mengoni con una versione unica e riarrangiata di "Due Vite", il brano vincitore della passata edizione del Festival di Sanremo. Le due semifinali saranno trasmesse martedì 9 e giovedì 11 maggio alle 21 su Rai 2 (precedute da due anteprime alle 20.15) mentre La Grand final di sabato 13 maggio andrà in onda alle 20.40 su Rai 1. Rai Pubblica Utilità per favorire una maggiore inclusione, e come da tradizione del Servizio Pubblico, provvederà a sottotitolare e audiodescrivere le tre serate in diretta su Rai 2 e Rai 1 e a rendere interamente accessibile, anche attraverso la Lingua dei Segni, La Grand final del 13 maggio su un canale dedicato di RaiPlay. Il servizio di audiodescrizione sarà attivo in streaming per tutte e 3 le serate anche su RaiPlay. Su Rai Radio 2 e sul Canale 202 del Digitale terrestre il commento in simulcast delle tre serate sarà invece affidato a LaMario, Diletta Parlangeli e Saverio Raimondo. (ANSA).

Affleck, in Air un campione, il marketing e sua madre

(di Francesco Gallo) (ANSA) - BARI, 28 MAR - "Non è un film su Michael Jordan, non è un film di sport e non è neppure un film storico". Parola di Ben Affleck nel junket internazionale di AIR. LA STORIA DEL GRANDE SALTO film che più americano non potrebbe essere con la guerra, a colpi di milioni di dollari, tra marchi di sneakers come Adidas, Nike e Converse alla ricerca di un testimonial che potrebbe fare la differenza se ha un nome mitico come il campione di basket Michael Jordan. A firma di Ben Affleck e con Matt Damon protagonista nel ruolo del coraggioso e un po' folle manager della Nike, Sonny Vaccaro, racconta appunto l'incredibile e rivoluzionaria partnership tra un giovane Michael Jordan e la nascente divisione dedicata al basket della Nike, capace di rivoluzionare il mondo dello sport con il lancio del marchio 'Air Jordan'. La storia, tra l'altro del tutto vera, racconta appunto l'impresa di questa squadra di marketing che, fa una scommessa decisiva: puntare su un campione in erba. Ma in AIR soprattutto c'è la visione senza compromessi di una madre che conosce l'immenso talento del figlio che diventerà il 'fenomeno' del basket più grande di tutti i tempi. Il film in sala dal 6 aprile con Warner Bros e che passa al Bif&st, vede l'esordio della casa di produzione Artists Equity di Affleck e Damon, amici da sempre, e coautori di una sceneggiatura originale di Alex Convery. "Fatta la sceneggiatura - ha spiegato Affleck - ho avuto l'opportunità di parlare con Michael Jordan che, per quelli che non lo sanno, è uno degli uomini che mettono più soggezione. A un certo punto Jordan mi ha parlato prima di suo padre e poi di sua madre. E, in questo ultimo caso, lo ha fatto con uno sguardo di riverenza, soggezione e amore che mi ha capire quanto sia importante per lui la madre. Così quando gli ho chiesto chi voleva l'interpretasse e mi ha detto 'Viola Davis' per me è stato vincolante". Un rispetto del regista-attore verso il campione che gli fa dire: "Mi sono sentito obbligato a spiegargli che il film non sarebbe stato storicamente accurato, ma per forza di cose una specie di favola, una parabola". "Io e Ben Affleck Siamo cresciuti proprio in quell'epoca. Quindi conoscevamo la storia dal nostro punto di vista, ma non da quello delle persone che erano davvero coinvolte - spiega un Matt Damon in piena forma dopo i chili di troppo imposti al personaggio di Sonny Vaccaro responsabile marketing della Nike - . E così ogni volta che leggevamo la sceneggiatura ci venivano dei dubbi e ci rimettevamo subito le mani. Un po' quello che ci era già successo per WILL HUNTING . Ma quando poi insieme abbiamo messo mano all'ultimo stesura di AIR, ha prevalso la sicurezza che ci dava l'esperienza dei decenni che ci hanno visti impegnati a fare cinema. Il nostro problema è stato sempre e solo quello di fare qualcosa che non offendesse in alcun modo Jordan". Matt Damon poi ci tiene a dire: "Abbiamo cercato comunque di catturare lo spirito di queste persone più di ogni altra cosa. Non ci interessava essere troppo precisi negli accadimenti, ma cogliere l'entusiasmo di questo gruppo di disperati (la Nike allora copriva solo il 17% del mercato) pieni di un'energia contagiosa". Dice infine Viola Davis, una straordinaria mamma del campione Jordan: "Le madri, si sa, sono una cosa importante nella vita di chiunque, quindi sono stata lusingata e commossa quando mi è stato chiesto di interpretare la madre di Michael Jordan per sua stessa volontà. Conosco Jordan, ma non sapevo affatto che la madre Deloris avesse strappato alla Nike una partecipazione agli utili della scarpa proteggendo così gli interessi di suo figlio. Volevo saperne di più di questa signora capace di lottare con tanta forza e coraggio. Questa sua capacità di avere una visione all'avanguardia nelle trattative l'ha resa una donna incredibile che ho desiderato ancora di più interpretare". Nel cast stellare di AIR troviamo anche Jason Bateman nel ruolo di Rob Strasser, Chris Messina in quello di David Falk, Matthew Maher in Peter Moore, Marlon Wayans (George Raveling), Chris Tucker (Howard White), Gustaf Skarsgård (Horst Dassler) e Julius Tennon nei panni di James Jordan. (ANSA).

A Liliana Cavani Leone d'Oro della Mostra di Venezia

(ANSA) - VENEZIA, 27 MAR - Va alla regista Liliana Cavani il Leone d'oro alla carriera dell'80/a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. La decisione è stata presa dal Cda della Biennale, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra, Alberto Barbera. Altro Leone d'Oro alla carriera è stato assegnato all'attore honkongese Tony Leung Chiu-wai. "Sono molto felice e grata alla Biennale di Venezia per questa sorpresa bellissima", ha dichiarato Cavani, che ha partecipato alla Mostra di Venezia dal 1965 con "Philippe Pétain: Processo a Vichy", Leone di San Marco per il documentario (ANSA).

E' morto Ivano Marescotti

(ANSA) - RAVENNA, 26 MAR - E' morto, a Ravenna, l'attore e regista Ivano Marescotti. Aveva 77 anni. Era da qualche giorno ricoverato all'ospedale civile di Ravenna a causa del peggioramento delle sue condizioni fisiche legate a una grave malattia. Lascia la moglie Erika, che aveva sposato un anno fa, e la figlia Iliade nata nel suo matrimonio precedente. (ANSA).

Bocelli a cavallo si esibisce a sorpresa a Times Square

(ANSA) - ROMA, 26 MAR - Andrea Bocelli si è esibito a Times Square davanti ai fan in delirio, incantati ed esaltati dallo spettacolare arrivo a sorpresa del tenore a cavallo, insieme a sua moglie Veronica. L'occasione è stata la presentazione, tenuta nascosta fino alla fine, dello speciale musicale "The Journey", un film documentario prodotto dal colosso americano TBN, che racconta proprio un viaggio a cavallo del tenore con Veronica, sulla via Francigena. Lo speciale ha visto l'artista in sella del suo amato destriero attraversare la campagna toscano-laziale, in una sorta di pellegrinaggio che da Roma lo ha riportato a casa, sulle colline di Lajatico. Il docu-film sarà nelle sale cinematografiche statunitensi il 2, 3, 4 e 6 aprile, mentre in Italia è disponibile sulla piattaforma Paramount+. Partito da Central Park, Bocelli è arrivato a cavallo a Times Square tra le ovazioni dei presenti. (ANSA).

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Beyonce stilista, così è nata Renaissance Balmain

E' nata proprio dalle note dell'album di Beyonce, la nuova collezione, surreale e pop, disegnata dal direttore creativo di Balmain, Olivier Rousteing, e dalla stessa pop star. E' lui stesso a voler raccontare com'è andata. "Quando Beyoncé ha pubblicato per la prima volta quelle straordinarie sedici canzoni, è riuscita a spingermi a rilasciare molto di più, delineando 50 nuove silhouette che contenevano ritmo, spirito e voci del Rinascimento" (foto Ansa)

Notte Taranta, Mannoia dirigerà l'Orchestra Popolare

(ANSA) - BARI, 24 MAR - Sarà Fiorella Mannoia la maestra concertatrice della 26/a edizione del concertone de 'La Notte della Taranta', il 26 agosto a Melpignano (Lecce), dopo il successo dello scorso anno con circa 200mila presenze. L'annuncio sarà dato in mattinata in una conferenza stampa alla quale parteciperanno, tra gli altri, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano; e il presidente della fondazione Notte della Taranta Massimo Manera. Mannoia avrà il compito di "coniugare il passato al futuro attraverso lo sguardo delle donne", secondo quello che sarà il filo conduttore di questa edizione del festival dedicato alla cultura popolare, partendo dalla tradizione musicale del Salento. Fiorella Mannoia ha già partecipato alla Notte della Taranta come ospite speciale nel 2016 ed è la quarta donna, dopo Carmen Consoli, Andrea Mirò e Madame, a dirigere il grande evento live. Nell'edizione 2023 la ricerca tematica del concertone sarà focalizzata sulle parole dei testi popolari esaltando la poetica dei versi attraverso l'interpretazione della maestra concertatrice che dialogherà con i 21 componenti dell'Orchestra Popolare e gli ospiti italiani e internazionali. "Una narrazione al femminile - spiegano gli organizzatori - per ripercorrere le tappe del viaggio di emancipazione che le donne hanno compiuto dal tarantismo ad oggi, passando dalle rivendicazioni sindacali in tema di lavoro alla ribellione per un destino imposto da altri". (ANSA).









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