3-2 all'Olanda, Mancini sorride per l'Italia di Frattesi

(ANSA) - ROMA, 18 GIU - Si chiude con la vittoria per 3-2 sull'Olanda e un terzo posto in Nations League (che poco consola) la stagione dell'Italia di Roberto Mancini. In attesa delle partite chiave verso l'Europeo di settembre, il ct azzurro torna dalla final four di Enschede con indicazioni abbastanza chiare: il salto di qualità della sua nuova nazionale ancora non c'è stato, come dimostra il ko con la Spagna, ma le 'frecce' all'arco azzurro, per dirla con lo stesso ct, sono diverse. E tracciano la traiettoria del futuro. Questo dice, in fondo, anche finalina contro gli orange, vinta con un po' di ansia a dispetto del margine iniziale. Primo tempo brillante, secondo di sofferenza, esattamente come tre giorni fa con la Spagna; la differenza sta tutta nell'avversario, un'Olanda poco concreta. Quanto al parco giocatori, Frattesi è una certezza oramai, Retegui e l'esordiente Buongiorno sono in grado di entrare in pianta stabile nel giro, Dimarco un nuovo punto di riferimento. Chiesa sarà rinfrancato dal gol ritrovato dopo due anni. Certo, la sofferenza del secondo tempo e dei minuti finali, oltre che della stanchezza evidente di alcuni azzurri, è figlia di una mancanza di solidita' da squadra consolidata. La nuova Italia, quella definitiva, è ancora da plasmare. Per andare sul sicuro, dopo il cambio modulo di giovedì Roberto Mancini torna al 4-3-3, speculare all'assetto dell'Olanda nell'occasione; e visto il peso specifico della finalina si concede a qualche test individuale. In difesa, fa il debutto Buongiorno, 24enne difensore lanciato da Juric nel Toro. In attacco, con Retegui ci sono Raspadori e Gnonto. Scontata la conferma a centrocampo di Frattesi, il migliore degli azzurri contro la Spagna. L'Olanda, che Koeman schiera con larga parte dei titolari, parte alla ricerca del ritmo da imporre e prova a impensierire Donnarumma con un colpo di testa di Van Dijk dopo una manciata di minuti. Ma stavolta il gol lampo è degli azzurri, e nasce da un bel cross di Frattesi da destra, una sforbiciata ciccata da Retegui e l'intuizione di Raspadori, che in area tocca con la suola per la corsa di Dimarco da dietro: sinistro al volo sul palo opposto, e al 6' è già 1-0. La partita si mette in discesa, l'Italia sfrutta l'abbrivio. Verratti, alleggerito da compiti di regia, sembra più a suo agio del solito in una linea mediana che cerca di rubar palla e verticalizzare: poco prima del gol, da un suo lancio già un pericolo con Retegui. Al 20', il raddoppio: Dimarco lanciato nello spazio a sinistra, lo scarico su Raspadori trova l'anticipo di Van Dijk che finisce sui piedi di Gnonto, il suo sinistro al volo rimpallato diventa un assist per Frattesi, che stoppa e batte Bijlow solo davanti alla porta. Stavolta, nè il fuorigioco semiautomatico nè il check su un possibile mani toglie al giovane azzurro la gioia della prima rete con la nazionale. L'Olanda accusa il colpo, De Jong non riesce a velocizzare la manovra e soffre i raddoppi di marcatura. L'Italia è padrona del campo, Dimarco di sinistro dal limite sfiora la terza rete al 27'. Solo nel finale, gli orange si accendono: Gakpo lanciato in area apre il piatto un po' troppo e sfiora il palo (40'), Van Diijk su angolo chiede inutilmente un mani di Cristante Inevitabile che Koeman cambi nella ripresa. Entrano Weghorst, Wijnaldum e Bergwijn, l'assetto è più offensivo. Così l'Olanda parte schiacciando dietro l'Italia, che paga anche la stanchezza. Gakpo è subito pericoloso, Donnarumma respinge, poi al 5' Di Marco si oppone al tiro in area di Bergwijn, mentre al 13' bravo Buongiorno ad anticipare Weghorst, liberatosi in area. Nel mezzo, il tiro di Dumfries bloccato a terra da Donnarumma. Mancini prova a uscire dalla pressione con Chiesa e Zaniolo, in campo per Raspadori e Gnonto per sfruttare gli spazi, ma non c'e' tempo per riorganizzarsi che Bergwijn accorcia: ancora un'azione in area, dribbling su Dimarco e sinistro vincente da pochi metri. E' il 23', il 2-1 spinge l'Olanda a scoprirsi. Subito Chiesa ha l'occasione per ristabilire le distanze, la sua fuga a sinistra si chiude con un cross al centro corto per Retegui, ma al 27' l'azione fotocopia si chiude con un sinistro in porta, che si insacca sul secondo palo: è il 3-1 che fa tirare un sospiro di sollievo a Mancini, insofferente in panchina. Il gol di Weghorst a 9' dal termine, su punizione di Koopmeiners rimpallata da Wijnaldum tra la barriera azzurra, lo preoccupa solo per un minuto, il tempo che il controllo Var annulli il 3-2. Ma la rete che riapre arriva al 44': Wjinaldum pescato in area da De Jong in scivolata batte Donnarumma. I minuti di recupero sono nove, ad aumentare l'ansia azzurra e' l'incredibile errore di Pellegrini, subentrato e dunque senza alibi stanchezza, al 94': contropiede quattro contro tre, palla larga dal dischetto a porta aperta. Inutili i tanti palloni alti in area dell'Olanda, Mancini può sorridere e provare di nuovo a pensare positivo. (ANSA).



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Alcaraz campione fragile, le immagini del ko con Dimitrov a Miami

Un gigante dai piedi di argilla: grandissimo talento ma anche una inattesa fragilità nei momenti più delicati della sua carriera. Carlos Alcaraz cade ai quarti a Miami contro Grigor Dimitrov e si scopre ancora una volta più debole - se è possibile dirlo per un grande campione come lui - rispetto alle grandi aspettative che in tanti nel Circus nutrono nei suoi confronti. Dopo un avvio di stagione difficile a causa di alcuni stop inattesi come l'eliminazione agli Open d'Australia, negli Usa lo spagnolo sembrava aver ripreso smalto e fiducia in se stesso. La vittoria contro l'amico e rivale Jannik Sinner in semifinale ad Indian Wells e poi lo stesso titolo conquistato con una gran partita in finale contro Daniil Medvedev apparivano come l'uscita dal tunnel nel quale si trovava. Ma l'illusione della ripresa è durata pochi giorni, almeno fino ad oggi quando nuovamente ed inaspettatamente il murciano è caduto contro Dimitrov. "Mi sono sentito frustrato. Grigor mi ha fatto sentire come se avessi avuto 13 anni. Ha giocato un tennis fantastico quasi perfetto", ha detto dopo il ko contro l'esperto bulgaro. "Non vedevo alcun suo punto debole. Ero spaesato. Per questo mi sento frustrato. Parlavo con la mia squadra e non sapevo cosa fare", ha poi ammesso. Ed è questo uno dei pochissimi punti deboli dello spagnolo. Non la tecnica che è quasi perfetta e neanche la prestanza fisica - la sua esplosività impressiona gli avversari - ma la tenuta psicologica. Già in passato, Alcaraz ha dichiarato di avere un rapporto quasi simbiotico con il suo coach Juan Carlos Ferrero e che, senza di lui a guidarlo all'angolo, in campo si sentiva un po' perso. Ad esempio, quando ad inizio stagione l'allenatore spagnolo a causa di un intervento chirurgico non è andato in Australia, il giovane numero due al mondo ha ammesso di sentirsi in difficoltà perché gli mancavano la capacità di lettura del match ed i consigli dell'ex campione spagnolo. Va anche detto che Dimitrov è un avversario particolare. Il bulgaro è sempre stato considerato uno dei grandi talenti del tennis mondiale: l'erede "inespresso" di Federer, un tennista capace di colpi incredibili con una tecnica pressoché perfetta ma anche di una mancanza di continuità che per buona parte della carriera lo ha relegato fuori dai top dieci del mondo. Oggi, però, era in una delle sue giornate di grazia. Resta da comprendere quanto nella debacle di Alcaraz sia dovuto al talento di Dimitrov e quanto ad un suo calo. Una risposta che soltanto il tempo potrà dare. Di certo, quel percorso che vedeva lo spagnolo avviato verso il numero uno del ranking mondiale a scapito di Novak Djokovic è più irto e complesso di quanto si potesse inizialmente pensare. Anzi, in caso di vittoria di Sinner a Miami, l'italiano gli strapperà il numero due della classifica Atp relegandolo al terzo posto. Ma sbaglia chi sottovaluta Alcaraz che, tra l'altro, si appresta a giocare sulla terra battuta, la sua superficie, dove per i rivali ci sarà tanto da faticare.

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"Cannibale" Odermatt vince anche il gigante di Bansko

L'elvetico ha chiuso la sua gara 2.15.75, precedendo di circa un secondo il norvegese Alexander Sten Olsen (2.16.66) e l'austriaco Manuel Feller (2.16.83). Primo degli azzurri il bergamasco Filippo della Vite, buon decimo in 2.17.76, l'unico a migliorarsi veramente nella seconda manche recuperando sei posizioni. In classifica poi ci sono Giovanni Borsotti 17/o, Luca De Aliprandini 23/o dopo una deludente seconda manche e Alex Vinatzer 27/o. Domani a Bansko si gareggia in slalom (foto Ansa)

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Gigante donne a Soldeu: in testa Bassino davanti a Brignone

Le due azzurre separate da 3 soli centesimi. Terzo tempo per la neozelandese Alice Robinson a 11 centesimi mentre la svizzera Lara Gut-Behrami, leader di disciplina davanti a Brignone, è solo nona Assente l'infortunata Sofia Goggia, per l'Italia in classifica ci sono poi Elisa Platino in 1.02.49 e poi con uno sfortunato errore per Roberta Melesi in 1.03.84 mentre è uscita Asja Zenere (foto Ansa)

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Sinner a Mattarella: orgoglio per una vittoria di squadra

"L'orgoglio di essere qui è per una vittoria che e' frutto del sacrificio e del gioco di squadra". Cosi' Jannik Sinner, nel suo intervento al Quirinale dove il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riceva gli azzurri vincitori della Davis 2023. "E' un successo per tutti gli italiani. La cosa piu' importante non e' stato vincere, ma esserci capiti tra compagni, di essere felici in campo e sorridere anche quando le cose non vanno per il meglio" (foto Ansa)

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Sinner, da 'Apoteosi' a 'sembra Nadal': il mondo lo celebra

Il trionfo di Jannik Sinner agli Australian Open di tennis a Melbourne ha monopolizzato le prime pagine dei quotidiani, non solo sportivi, sia in Italia che all'estero. "Sinner si traveste da Nadal per superare Medvedev ed essere incoronato campione", scrive in Spagna "Marca", facendo riferimento alla finale vinta dallo spagnolo rimontando due set contro il russo proprio come accaduto a Jannik. "Apoteosi", titola l'Equipe aggiungendo: "Ancora e ancora. Sinner conquista il suo primo Grande Slam. Le promesse dell'italiano di fine 2023 sono state mantenute, in gran stile. Al termine di una folle finale degli Australian Open, Sinner ha domato Medvedev, dopo una rimonta strepitosa. E' tra i grandi". E in Francia ne parlano anche i giornali generalisti come Le Figaro: "Seguendo le orme del padre, che era chef, Jannik Sinner sembra aver trovato sui campi le ricette giuste per invitarsi stabilmente alla tavola dei re". L'altoatesino - aggiunge Le Figaro citando anche il super finale di 2023 di Jannik, con la vittoria della Coppa Davis - ha fatto "la storia del suo paese". Per il generalista spagnolo El Mundo "Sinner vince in Australia e anticipa una grande rivalità con Alcaraz". "L'italiano parte sotto di due set, poi vince al quinto. Prima finale del Grande Slam e prima vittoria: meglio di così non si può", si legge, in Germania, su "Bild". Negli Una ne parlano i più importanti network a partire dalla dalla NBC: "Il primo italiano a vincere gli Australian Open in quello che potrebbe essere un cambio generazionale nel tennis". Poi c'è la CNN, che dedica ampio spazio alla vittoria in Australia, con anche un richiamo nella home page del suo sito. "Jannik Sinner rimonta due set per aggiudicarsi il suo primo titolo slam". E in Gran Bretagna sulla sempre istituzionale Bbc: "Jannik Sinner ha vinto gli Australian Open dopo una grande rimonta". Sempre in Inghilterra il Daily Mail titola: "la rimonta del ragazzo", mentre The Australian chiude così: "La gloria appartiene a Sinner, il ragazzo della montagna ha scalato un'altra cima" (Ansa / Afp)

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Djokovic: "Io come Tom Brady, voglio giocare fino a 40 anni"

Il numero 1 al mondo intervistato a margine dell'esibizione che lo attende alla Riyadh Season Tennis Cup. L'esempio citato è lo storico quarterback di football americano vincitore di sette Super Bowl e per cinque volte nominato MVP della finale in cui si assegna il titolo. "E' un grande esempio di campione capace nel suo sport di costruirsi una carriera longeva e ricca di successi" (foto Ansa)

Sci: Shiffrin vince libera St.Moritz davanti a Goggia

(ANSA) - ROMA, 09 DIC - La statunitense Mikaela Shiffrin ha vinto la discesa libera di St.Moritz, battendo di una manciata di centesimi le azzurre Sofia Goggia, vincitrice ieri del SuperG sulla pista Corviglia, e Federica Brignone. Nella prima libera della stagione di cdm femminile dopo la cancellazione delle prove previste a Cervinia, la leader della classifica generale ha chiuso con il tempo di 1:28.84, staccando di soli 15 centesimi Goggia che a sua volta ha superato Brignone, partita col pettorale n.1, per soli due centesimi. Giù dal podio le austriache Cornelia Huetter (+0.28) e Miriam Puchner (0.39), quarta e quinta, e la tedesca Emma Aicher (+0.43), sesta. Tra le altre azzurre, dopo la discesa delle prime trenta Marta Bassino è al decimo posto (+0.69), Nicol Delago al ventesimo, Laura Pirovano al 24/o e Nadia Delago al 26/o. (ANSA).









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