Europa League è del Villarreal, De Gea tradisce United

(ANSA) - ROMA, 27 MAG - La lotteria dei calci di rigore premia il Villarreal che vince l'Europa League 2020-21. A tradire il Manchester United è il portiere De Gea che sbaglia dal dischetto chiudendo il conto dagli undici metri sull'11-10 per gli spagnoli dopo che i 120' della finale di Danzica erano terminati sull'1-1. Sottomarino giallo avanti nel primo tempo grazie al gol di Gerrard Moreno, pari di Cavani nella ripresa di fronte a quasi 10mila tifosi. Per il tecnico degli spagnoli Unai Emery l'ennesimo trionfo in una competizione in cui è diventato un vero specialista. Al Gdansk Stadium di Danzica torna il pubblico (al 25% della capienza per 9.500 spettatori) per la finalissima di Europa League tra Villarreal e Manchester United: il tecnico dei Red Devils Solskjaer sceglie il modulo 4-2-3-1 con Cavani centravanti coadiuvato sulla trequarti da Rashford, Bruno Fernandes e Greenwood. A centrocampo, ci sono Pogba e McTominay mentre in difesa, l'allenatore degli mancuniani, vista l'assenza dell'acciaccato Maguire, schiera Bailly e Lindelof come centrali con Wan-Bissaka e Shaw a presidiare le corsie laterali. Emery si affida alla coppia offensiva formata da Bacca e Gerard Moreno. In mezzo al campo, l'allenatore degli spagnoli, opta per Capoue e Dani Parejo con Yeremi Pino e Trigueros sugli esterni mentre in difesa, davanti all'estremo difensore Rulli, vengono schierati Foyth, Albiol, Pau Torres, Pedraza. Out per infortunio Iborra e Chukwueze. Pronti via con il Manchester United che mantiene il possesso della palla in attesa di spazi per poter far male alla difesa spagnola. Il Villarreal, che per un brutto colpo alla testa rischia di perdere subito Foyth finito a terra dolorante dopo un contrasto con Pogba, si difende attentamente nella propria metà campo per ripartire in contropiede. Tattica che nel primo tempo dell'Energa Gdansk di Danzica si rivela efficace: nonostante il maggior possesso palla avversario, la squadra spagnola è riesce a sbloccare la gara alla prima occasione disponibile grazie al centravanti Gerrard Moreno: su punizione dalla sinistra per il Villarreal, la batte Dani Parejo che nel cuore dell'area di rigore pesca l'inserimento di Gerard Moreno che sorprende alle spalle Lindelöf e trova la deviazione vincente con il destro. D'altra parte, gli uomini di Solskjaer non sono mai riusciti ad essere pericolosi dalle parti di Rulli. Il secondo tempo parte con lo United all'arrembaggio che prima rischia di subire il 2-0 sempre sul tentativo di Gerrard Moreno e poi trova il pari con Cavani: angolo di Shaw, Albiol libera di testa e Rashford, appostato al limite, calcia al volo. Dopo la doppia deviazione di Pedraza e McTominay, l'ex Napoli e Psg si avventa sul pallone vagante e batte Rulli per l'1-1. Raggiunto il pari lo United rallenta e il Villarreal controlla il match senza dare l'impressione di poter dare il colpo del ko. I primi 90' terminano così in parità e si va ai tempi supplementari dove entrambe le formazioni apparse molto stanche non riescono a superarsi. Si va ai rigori dove chiusa la prima 'manche' sul 5-5 è necessario andare a oltranza: non sbaglia nessuno e sul dischetto sono costretti ad andare anche i portieri. Il primo lo segna l'estremo difensore del Villarreal Rulli, mentre De Gea calcia male e si fa parare il tiro. Finisce così 11-10 per il Sottomarino giallo che può ora immergersi in una festa resa ancor più gioiosa dalla presenza dei suoi tifosi a Danzica. (ANSA).



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Alcaraz campione fragile, le immagini del ko con Dimitrov a Miami

Un gigante dai piedi di argilla: grandissimo talento ma anche una inattesa fragilità nei momenti più delicati della sua carriera. Carlos Alcaraz cade ai quarti a Miami contro Grigor Dimitrov e si scopre ancora una volta più debole - se è possibile dirlo per un grande campione come lui - rispetto alle grandi aspettative che in tanti nel Circus nutrono nei suoi confronti. Dopo un avvio di stagione difficile a causa di alcuni stop inattesi come l'eliminazione agli Open d'Australia, negli Usa lo spagnolo sembrava aver ripreso smalto e fiducia in se stesso. La vittoria contro l'amico e rivale Jannik Sinner in semifinale ad Indian Wells e poi lo stesso titolo conquistato con una gran partita in finale contro Daniil Medvedev apparivano come l'uscita dal tunnel nel quale si trovava. Ma l'illusione della ripresa è durata pochi giorni, almeno fino ad oggi quando nuovamente ed inaspettatamente il murciano è caduto contro Dimitrov. "Mi sono sentito frustrato. Grigor mi ha fatto sentire come se avessi avuto 13 anni. Ha giocato un tennis fantastico quasi perfetto", ha detto dopo il ko contro l'esperto bulgaro. "Non vedevo alcun suo punto debole. Ero spaesato. Per questo mi sento frustrato. Parlavo con la mia squadra e non sapevo cosa fare", ha poi ammesso. Ed è questo uno dei pochissimi punti deboli dello spagnolo. Non la tecnica che è quasi perfetta e neanche la prestanza fisica - la sua esplosività impressiona gli avversari - ma la tenuta psicologica. Già in passato, Alcaraz ha dichiarato di avere un rapporto quasi simbiotico con il suo coach Juan Carlos Ferrero e che, senza di lui a guidarlo all'angolo, in campo si sentiva un po' perso. Ad esempio, quando ad inizio stagione l'allenatore spagnolo a causa di un intervento chirurgico non è andato in Australia, il giovane numero due al mondo ha ammesso di sentirsi in difficoltà perché gli mancavano la capacità di lettura del match ed i consigli dell'ex campione spagnolo. Va anche detto che Dimitrov è un avversario particolare. Il bulgaro è sempre stato considerato uno dei grandi talenti del tennis mondiale: l'erede "inespresso" di Federer, un tennista capace di colpi incredibili con una tecnica pressoché perfetta ma anche di una mancanza di continuità che per buona parte della carriera lo ha relegato fuori dai top dieci del mondo. Oggi, però, era in una delle sue giornate di grazia. Resta da comprendere quanto nella debacle di Alcaraz sia dovuto al talento di Dimitrov e quanto ad un suo calo. Una risposta che soltanto il tempo potrà dare. Di certo, quel percorso che vedeva lo spagnolo avviato verso il numero uno del ranking mondiale a scapito di Novak Djokovic è più irto e complesso di quanto si potesse inizialmente pensare. Anzi, in caso di vittoria di Sinner a Miami, l'italiano gli strapperà il numero due della classifica Atp relegandolo al terzo posto. Ma sbaglia chi sottovaluta Alcaraz che, tra l'altro, si appresta a giocare sulla terra battuta, la sua superficie, dove per i rivali ci sarà tanto da faticare.

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"Cannibale" Odermatt vince anche il gigante di Bansko

L'elvetico ha chiuso la sua gara 2.15.75, precedendo di circa un secondo il norvegese Alexander Sten Olsen (2.16.66) e l'austriaco Manuel Feller (2.16.83). Primo degli azzurri il bergamasco Filippo della Vite, buon decimo in 2.17.76, l'unico a migliorarsi veramente nella seconda manche recuperando sei posizioni. In classifica poi ci sono Giovanni Borsotti 17/o, Luca De Aliprandini 23/o dopo una deludente seconda manche e Alex Vinatzer 27/o. Domani a Bansko si gareggia in slalom (foto Ansa)

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Gigante donne a Soldeu: in testa Bassino davanti a Brignone

Le due azzurre separate da 3 soli centesimi. Terzo tempo per la neozelandese Alice Robinson a 11 centesimi mentre la svizzera Lara Gut-Behrami, leader di disciplina davanti a Brignone, è solo nona Assente l'infortunata Sofia Goggia, per l'Italia in classifica ci sono poi Elisa Platino in 1.02.49 e poi con uno sfortunato errore per Roberta Melesi in 1.03.84 mentre è uscita Asja Zenere (foto Ansa)

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Sinner a Mattarella: orgoglio per una vittoria di squadra

"L'orgoglio di essere qui è per una vittoria che e' frutto del sacrificio e del gioco di squadra". Cosi' Jannik Sinner, nel suo intervento al Quirinale dove il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riceva gli azzurri vincitori della Davis 2023. "E' un successo per tutti gli italiani. La cosa piu' importante non e' stato vincere, ma esserci capiti tra compagni, di essere felici in campo e sorridere anche quando le cose non vanno per il meglio" (foto Ansa)

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Sinner, da 'Apoteosi' a 'sembra Nadal': il mondo lo celebra

Il trionfo di Jannik Sinner agli Australian Open di tennis a Melbourne ha monopolizzato le prime pagine dei quotidiani, non solo sportivi, sia in Italia che all'estero. "Sinner si traveste da Nadal per superare Medvedev ed essere incoronato campione", scrive in Spagna "Marca", facendo riferimento alla finale vinta dallo spagnolo rimontando due set contro il russo proprio come accaduto a Jannik. "Apoteosi", titola l'Equipe aggiungendo: "Ancora e ancora. Sinner conquista il suo primo Grande Slam. Le promesse dell'italiano di fine 2023 sono state mantenute, in gran stile. Al termine di una folle finale degli Australian Open, Sinner ha domato Medvedev, dopo una rimonta strepitosa. E' tra i grandi". E in Francia ne parlano anche i giornali generalisti come Le Figaro: "Seguendo le orme del padre, che era chef, Jannik Sinner sembra aver trovato sui campi le ricette giuste per invitarsi stabilmente alla tavola dei re". L'altoatesino - aggiunge Le Figaro citando anche il super finale di 2023 di Jannik, con la vittoria della Coppa Davis - ha fatto "la storia del suo paese". Per il generalista spagnolo El Mundo "Sinner vince in Australia e anticipa una grande rivalità con Alcaraz". "L'italiano parte sotto di due set, poi vince al quinto. Prima finale del Grande Slam e prima vittoria: meglio di così non si può", si legge, in Germania, su "Bild". Negli Una ne parlano i più importanti network a partire dalla dalla NBC: "Il primo italiano a vincere gli Australian Open in quello che potrebbe essere un cambio generazionale nel tennis". Poi c'è la CNN, che dedica ampio spazio alla vittoria in Australia, con anche un richiamo nella home page del suo sito. "Jannik Sinner rimonta due set per aggiudicarsi il suo primo titolo slam". E in Gran Bretagna sulla sempre istituzionale Bbc: "Jannik Sinner ha vinto gli Australian Open dopo una grande rimonta". Sempre in Inghilterra il Daily Mail titola: "la rimonta del ragazzo", mentre The Australian chiude così: "La gloria appartiene a Sinner, il ragazzo della montagna ha scalato un'altra cima" (Ansa / Afp)

il campione

Djokovic: "Io come Tom Brady, voglio giocare fino a 40 anni"

Il numero 1 al mondo intervistato a margine dell'esibizione che lo attende alla Riyadh Season Tennis Cup. L'esempio citato è lo storico quarterback di football americano vincitore di sette Super Bowl e per cinque volte nominato MVP della finale in cui si assegna il titolo. "E' un grande esempio di campione capace nel suo sport di costruirsi una carriera longeva e ricca di successi" (foto Ansa)

Sci: Shiffrin vince libera St.Moritz davanti a Goggia

(ANSA) - ROMA, 09 DIC - La statunitense Mikaela Shiffrin ha vinto la discesa libera di St.Moritz, battendo di una manciata di centesimi le azzurre Sofia Goggia, vincitrice ieri del SuperG sulla pista Corviglia, e Federica Brignone. Nella prima libera della stagione di cdm femminile dopo la cancellazione delle prove previste a Cervinia, la leader della classifica generale ha chiuso con il tempo di 1:28.84, staccando di soli 15 centesimi Goggia che a sua volta ha superato Brignone, partita col pettorale n.1, per soli due centesimi. Giù dal podio le austriache Cornelia Huetter (+0.28) e Miriam Puchner (0.39), quarta e quinta, e la tedesca Emma Aicher (+0.43), sesta. Tra le altre azzurre, dopo la discesa delle prime trenta Marta Bassino è al decimo posto (+0.69), Nicol Delago al ventesimo, Laura Pirovano al 24/o e Nadia Delago al 26/o. (ANSA).









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